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Grisì, cade dalla moto a causa di un cane: il giudice lo risarcisce con 116 mila euro

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Il pronunciamento del tribunale civile nonostante la vittima non indossasse il casco

MONREALE, 13 febbraio – Si è definitivamente conclusa oggi - in sede di transazione giudiziale - una vicenda che ha avuto come protagonista V. M., cittadino monrealese residente nella frazione di Grisì, che ha citato in giudizio il Comune di Monreale per i postumi di una caduta in motociclo causata dalla presenza di un cane randagio.

I fatti risalgono al 17 febbraio 2019, giorno in cui V. M. (all’epoca venticinquenne), trovandosi a percorrere la via Cesare Gaglio a bordo di un motociclo, si vedeva costretto ad eseguire una manovra improvvisa per via dell’aggressione subita da un randagio che - già da diversi mesi - stazionava nei pressi del centro della frazione. Dopo aver perso il controllo del proprio mezzo, il giovane rovinava violentemente sul selciato stradale riportando lesioni gravi a carico della regione cranio-encefalica.
Immediatamente soccorso da alcuni passanti e dal medico di turno in servizio presso la guardia medica della frazione, V. M. veniva trasportato con urgenza al pronto soccorso dell’ospedale civico di Partinico dove - constatata l’eccessiva gravità delle sue condizioni - veniva disposta l’immediata intubazione ed il trasferimento, con l’elisoccorso, presso l’ospedale “Cervello” di Palermo. Rimasto in prognosi riservata per diverse settimane nel reparto di neuro-rianimazione, nel marzo 2019 veniva trasferito a Sciacca presso gli “Istituti Clinici Scientifici Maugeri”, dove cominciava un lungo e travagliato percorso riabilitativo.

Nell’ottobre 2020, dopo aver tentato invano il tentativo obbligatorio di negoziazione assistita, V. M. citava in giudizio il Comune di Monreale rappresentato ed assistito dagli avvocati Marco, Tommaso e Salvatore Abbate del Foro di Palermo (nella foto), titolari dell’omonimo Studio Legale con sede nella Frazione di Grisì.

Secondo quanto emerso dagli atti di causa, il randagio era già stato oggetto di svariate segnalazioni in passato, pervenute sia dall’ASP di Palermo che dalla Stazione dei Carabinieri della frazione, a seguito di aggressioni subite da parte di alcuni residenti.
In sede di istruttoria è emerso, inoltreì, che - nonostante adeguatamente provato il nesso di causalità - le gravi lesività riportate da V. M. risultavano essere indicative del mancato uso del casco o, quantomeno, del non corretto uso dello stesso al momento del sinistro. Per tale motivo, il giudice della Terza Sezione Civile del Tribunale di Palermo, Andrea Compagno, ha ritenuto congruo riconoscere a carico dell’attore un concorso di colpa nella misura del 40%, dando comunque ragione - in punto di diritto - alla tesi sostenuta dai legali che fin dal primo momento hanno fatto leva sulle responsabilità in capo al Comune quale ente preposto alla prevenzione ed al controllo del randagismo sul territorio di propria competenza, evidenziando come lo stesso Ente sia rimasto indifferente dinanzi ad un pericolo incombente più volte denunciato.

Per tali motivi, a scioglimento della riserva assunta all’ultima udienza del 2023, il giudice Compagno - in ragione della natura della causa e prima di introitare la stessa per la decisione - ha ritenuto opportuno formulare alle parti una proposta conciliativa, prospettando, quindi, un risarcimento in favore di V. M. di 116.713,62 euro, importo quest’ultimo comprensivo delle spese di lite e degli oneri accessori.
All’udienza cartolare del 12 febbraio 2024, entrambe le parti in causa hanno confermato di voler aderire alla proposta transattiva, così mettendo fine ad una controversia che andava avanti da circa quattro anni.
Il Comune di Monreale, che ad oggi dispone di un fondo accantonato per tali evenienze, ha chiesto un rinvio al solo fine di poter espletare l’iter burocratico per la definizione della transazione così come formulata dal giudice, assumendo già in sede di udienza l’impegno a voler dare esecuzione al pagamento entro la data del 12 giugno 2024.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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