La vicenda di Stefano Lo Greco e Ignazio Mustacchia andava avanti dal 2015
PALERMO, 4 luglio – Si erano recati presso il Comune di Piana degli Albanesi per presentare una offerta per partecipare alla gara pubblica per il servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti e furono denunciati da un gruppo di dirigenti per il reato di turbativa degli incanti e per minacce gravi nei confronti di vari tecnici e dirigenti, con l'accusa di volere orientare il sistema di affidamento.
Dopo quasi 7 anni di indagine il Tribunale di Termini Imerese, in composizione monocratica, accogliendo la richiesta dei difensori, ha dichiarato prescritti tutti i resti contestati ai due dipendenti della ditta COGESI con sede in San Giuseppe Jato. I fatti risalgono al mese di novembre del 2015 quando il direttore tecnico della COGESI Stefano Lo Greco e il dipendente Ignazio Mustacchia si erano presentati presso il Comune di Piana degli Albanesi per presentare una offerta per la gestione del servizio dei rifiuti. Tra l'altro in quella sede i due lavoratori avevano segnalato alcuni errori nel bando. A seguito del rifiuto la COGESI presentò un ricordo all'Anac, segnalando le anomalie nel bando di gara. Dopo un controllo l'Anac diede ragione alla COGESI e il bando fu ritirato in regime di autotutela. Intanto alcuni dipendenti presentavano una querela nei confronti di Lo Greco e Mustacchia, in quanto a loro dire con minacce avevano tentato di far modificare il bando di gara per orientare l'offerta.
La difesa dei due dipendenti, gli avvocati Salvino e Giada Caputo, Francesca Fucaloro e Giacomo Cannizzo, attraverso acquisizione di documenti presdo l'Anac e presso il Comune di Piana degli Albanesi e attraverso l'audizione di alcuni testimoni ha evidenziato che i contatti con gli uffici erano avvenuti nel rispetto dei ruoli e molte comunicazioni erano avvenute via Pec. Al termine di una lunga istruzione dibattimentale, il giudice ha preso atto della intervenuta prescrizione dichiarando di non doversi procedere a Carlo dei due rappresentanti della COGESI. "Nel merito - hanno precisato Francesca Fucaloro e Giada Caputo - al di la della prescrizione, è emerso nel dibattimento la strumentalità di alcune dichiarazioni rese dal tecnico del Comune di Piana che non hanno trovato alcun riscontro investigativo".