Diffamò il suo predecessore Toti Gullo, l’ex sindaco Filippo Di Matteo condannato a risarcirlo

L'ex sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo

La sentenza è della terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo

MONREALE, 5 novembre – Quelle dichiarazioni rese in Consiglio comunale, che fecero arrabbiare il suo predecessore Toti Gullo, costano care all’ex sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo. La Corte d’Appello di Palermo, infatti lo condanna ad una multa, ma soprattutto a risarcire la parte civile ed a pagare le spese processuali.

La sentenza è della terza sezione penale del tribunale di secondo grado, presieduta da Matteo Frasca, che ha giudicato diffamatorie le affermazioni di Di Matteo, pronunciate durante un’accesa seduta consiliare del 2013, ribaltando – così facendo – la sentenza di primo grado del 20 dicembre 2017, con la quale l’ex sindaco di Forza Italia era stato assolto.
La vicenda, come detto, parte dal 2013 quando Di Matteo pronunciò alcune affermazioni all’indirizzo di Gullo, suo predecessore nella carica di sindaco, relative al mancato introito da parte del Comune, derivante dall’Imu sui terreni agricoli che a Monreale non è mai stata adottata.

Dichiarazioni che non piacquero a Toti Gullo, che, infatti, difeso dall’avvocato Fabrizio Biondo, querelò il suo successore ritenendosi diffamato. In primo grado, però, il giudice monocratico Cristina Russo diede ragione a Di Matteo. Oggi, invece, dopo che la sentenza di primo grado era stata appellata dalla Procura della Repubblica, da quella generale ed ovviamente dalla controparte, in secondo grado le sorti si sono capovolte, col risultato che Di Matteo è stato condannato ad una multa di 800 euro, ma soprattutto a risarcire Gullo per il danno cagionato con settemila euro, oltre che a pagare le spese processuali quantificate nella misura di 4.500 euro. A Di Matteo sono state escluse le circostanze aggravanti. Entro 90 giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza.