Caso Salvino e Mario Caputo, parla Pagano: 'Giustizia è fatta. Smontato dalla Cassazione il teorema della Procura'

Alessandro Pagano

“Una coincidenza la conferenza stampa del Procuratore il 4 aprile scorso”

TERMINI IMERESE, 2 gennaio – “Devo ammettere che anche se mi hanno riguardato indirettamente, grande soddisfazione mi hanno dato negli ultimi mesi, le pronunce del Tribunale del Riesame di Palermo e della Corte di Cassazione che, con riferimento al cosiddetto caso ‘Caputo Mario detto Salvino‘ legato alle elezioni regionali del 2017, hanno destrutturato l’ipotesi accusatoria della Procura di Termini Imerese”.

Sono parole di Alessandro Pagano, vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati in relazione alla vicenda giudiziaria dello scorso mese di aprile nella quale erano stati coinvolti Salvino e Mario Caputo, in relazione ala candidatura di quest'ultimo, che – secondo la tesi della Procura termitana – avrebbe sfruttato il nome del fratello per ottenere un migliore risultato elettorale.


“Che si sia trattato di un clamoroso errore della Procura di Termini che ha provocato danno a me ed a Matteo Salvini è più che lecito affermarlo – prosegue Pagano – non solo per le tesi alquanto suggestive ma anche per la coincidenza della conferenza stampa tenuta dal Procuratore della Repubblica di Termini Imerese Ambrogio Cartosio il 4 Aprile 2018, ovvero lo stesso giorno in cui per la prima volta Matteo Salvini salì al Quirinale per ottenere potenzialmente l’incarico di Presidente del Consiglio dalle mani del Presidente Mattarella. Ma alla generalizzata incredulità per la ‘originale iniziativa’ della Procura di Termini Imerese, hanno posto rimedio con due pronunce esemplari, sia il Tribunale del Riesame di Palermo il 4 luglio 2018, sia la Corte di Cassazione a cui si era appellata la stessa Procura il 21 dicembre scorso. Questi due provvedimenti mi fanno affermare senza ombra di dubbio che, al di là delle singolari iniziative di taluni procuratori, la fiducia verso la magistratura rimane un valore immutato ed immutabile”.