La Cassazione rigetta il ricorso presentato dalla Procura di Termini Imerese contro Salvino e Mario Caputo

La Corte aveva impugnato l'ordinanza del Tribunale per il Riesame di Palermo che il 20 aprile aveva annullato l' ordinanza di arresti domiciliari

PALERMO, 22 dicembre - La prima sezione penale della Corte di Cassazione, al termine dell'udienza celebrata in camera di consiglio, su conforme richiesta della Procura generale ha rigettato il ricorso presentato dalla procura della Repubblica di Termini Imerese che aveva impugnato l'ordinanza del Tribunale per il Riesame di Palermo che il 20 aprile aveva annullato l' ordinanza di arresti domiciliari riguardante Salvino e Mario Caputo, emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese su richiesta della stessa Procura della Repubblica.

La Corte di Cassazione ha condiviso le richieste formulate dei difensori dei fratelli Caputo, gli avvocati Raffaele Bonsignore, Francesca Fucaloro e Nicola Nocera. Il Tribunale per il Riesame aveva annullato il provvedimento del Tribunale di Termini Imerese sia per la assoluta mancanza dei gravi indizi di colpevolezza, che per il comportamento tenuto in campagna elettorale dai fratelli Caputo e in particolare di Salvino che aveva da subito agito per ricercare i consensi per il fratello Mario con manifestazioni pubbliche, comizi e riunioni in diversi comuni della provincia.

La Procura decise di proporre ricorso per cassazione, chiedendo l'annullamento del provvedimento del tribunale della LIbertà di Palermo e la Corte di Cassa­zione ha ritenuto ben motivato il provvedimento del Riesame rigettando il ricorso della Procura della Repubblica di Pale­rmo. In precedenza la quinta sezione della Corte di Cassazione il 13 novembre scorso aveva rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Termini Imerese nei confronti di Benito Vercio.
“Questi provvedimenti – hanno dichiarato gli avvocati Bonsignore, Fucaloro e Nocera – confermano che non sussistevano le condizioni processuali per l'emissione dei provvedimenti da parte della Pr­ocura di Termini Imerese nei confronti dei fratelli Salvino e Mario Caputo”.
“Abbiamo sempre avuto sin dal primo momento fiducia nella magistratura – aggiunge Mario Caputo – nella certezza della regolarità del nostro comportamento. E il fatto che ben due diverse sezioni della Corte di Cassazione abbiano rigettato il ricorso della Procura di Termini Imerese è a conferma che non esistevano le condizioni procedurali per emettere il provvedimento poi annullato dal tribunale per il Riesame e poi dalle due sezioni della Corte di Cassazione”.