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Monreale, un uomo ruzzola in via Francesco Testa, il comune scuce 80mila euro

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Ennesima condanna per il municipio a causa delle pessime condizioni delle strade

MONREALE, 10 ottobre - Che le pessime condizioni delle strade facciano di Monreale una sorta di Eldorado delle cadute appare ormai cosa risaputa. Ruzzoloni dorati che provocano fratture e risarcimenti sulla cui entità decidono fior di giudici civili, ma che - di contro - dissanguano le casse del Comune.

Non più tardi di due giorni fa ci eravamo occupati dei 50mila euro che il municipio dovrà scucire per risarcire un’anziana signora vittima di una rovinosa caduta sul marciapiedi di via Venero, oggi parliamo di un capitombolo doloroso, ma redditizio, occorso ad un uomo sei anni fa, da poco concluso davanti al giudice con la condanna, l’ennesima, per il Comune di Monreale, che dovrà effettuare un bonifico di circa 80 mila euro per risarcire la vittima di una caduta in via Francesco Testa.
Quella giornata di Santa Lucia di sei anni fa (era infatti il 13 dicembre del 2012) non cominciò nel migliore dei modi per S.D.B.. L’uomo si era svegliato ancora col buio, desiderando magari di gustare la prima arancina della giornata. Uscito da casa quando stava albeggiando, camminava per via Francesco Testa, in direzione di via Antonio Veneziano, quando, giunto più o meno all’altezza del civico 80, anche a causa della automobili parcheggiate a lisca di pesce, non si accorse di un avvallamento dell’asfalto di circa 15 centimetri per due metri, che lo mandò a gambe per aria. Altro che arancina… il dolore era davvero tagliente, anche perché si era rotto il femore. Da quel giorno, ci vuol poco ad immaginarlo, cominciò per lui un Calvario, durato almeno due mesi per tornare ad una vita normale, al netto dei “danni biologici”, che il tribunale ha stimato nella misura del 20%.

L’uomo, però, ha ottenuto il suo riscatto, proprio davanti al giudice Giuseppe Caraccia, della terza sezione Civile del tribunale di Palermo, dove, assistito dall’avvocato Alessia Taormina, si è visto dare ragione, ma soprattutto si è visto riconoscere un risarcimento di 66mila euro, cui si devono aggiungere più di nove mila euro per le spese legali e gli interessi, così come vuole la legge.
Per il Comune un’altra sconfitta, l’ennesima, sul fronte delle strade. Una sconfitta che pone ancora una volta all’attenzione di tutti il problema della manutenzione. Fino a quando su questa non ci cambierà registro, risarcimenti come quelli che siamo ormai abituati a raccontare saranno sempre all’ordine del giorno.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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