Campo Conca d’Oro, il Tar annulla l’affidamento al “Calcio Sicilia”

Pesanti le bacchettate al Comune. Adesso tutto è in alto mare

MONREALE, 8 settembre – Per dirla con Gino Bartali: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. È il bando, perlomeno nei suo atti conseguenziali, che dovrebbe assegnare la gestione del campo sportivo Conca d’Oro per i prossimi sei anni, che il Comune aveva affidato alla società “Calcio Sicilia”, ma che il Tar di Palermo ha smontato pezzo dopo pezzo.

Con sentenza pronunciata dal giudice Maria Cristina Quiligotti, infatti, il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dalla Conca d’Oro, la società che gestiva precedentemente l’impianto di via Aldo Moro, sconfitta in sede di gara, contro il provvedimento di assegnazione, annullandolo in toto. Ne deriva, pertanto, che la gara andrà rifatta e che per la gestione del campo sportivo in vista della stagione che sta per cominciare tutto è ancora in alto mare.
Nell’emettere la propria sentenza il Tar non ha potuto fare a meno di constatare come il Comune si sia costituito tardivamente in giudizio, oltre i limiti temporali previsi, ragione per cui non ha tenuto conto della memoria difensiva presentata, con la quale il legale spiegava le ragioni del Comune.
Di più: nel motivare la propria decisione, i giudici amministrativi (oltre Maria Cristina Quiligotti, presidente, Estensore, il collegio era formato da Maria Cappellano, consigliere e Calogero Commandatore, referendario) non sono stati teneri col comune, che nell’assegnare il campo al “Calcio Sicilia” non avrebbe tenuto conto di una condizione: quella secondo la quale l’affidatario avrebbe dovuto “operare prevalentemente nel comune di Monreale”.
Il Tar, inoltre, ha contestato il punteggio attribuito alla Conca d’Oro a causa del numero degli iscritti a quest’ultima società, ribadendo come non fosse necessario che gli iscritti della stessa fossero anche tesserati alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, evidenziando – forse la cosa più grave – che questa specificazione di carattere innovativo è stata introdotta solo in un momento successivo.
I giudici, infine, hanno riscontrato come alla società Terzo Tempo, anch’essa partecipante al bando di gara, siano stati riconosciuti 25 punti e non 20 sulla base dell’offerta presentata che è stata di 2000.01 euro mensili.