Beati i .... disoccupati, che almeno non hanno questo problema
Cari amici, a tirarmi fuori dalla lunga inerzia giornalistica estiva è stato lo sbandieramento mediatico di alcuni giorni fa, relativo ad una strana crisi che ai miei tempi non si conosceva: la crisi del rientro dalle ferie.
E sembra tanto grave e diffusa da mobilitare psicologi, nutrizionisti e forze consolatorie d'ogni sorta per aiutare individui adulti ben cresciuti e pasciuti a riprendere il tram-tram quotidiano, la routine penosa e monotona con la quale vanno a guadagnarsi il pane, ma anche le panelle, il salame e...le vacanze.
Ora, che si lamentino i ragazzini capricciosi di dover tornare a scuola, pazienza! (vero è che ce ne sono tanti altri addirittura desiderosi di tornarci) ma che robusti padri di famiglia stiano a piagnucolare per dover riprendere l'attività che consente a loro e ai loro figli di vivere e prosperare, sinceramente mi pare eccessivo. Come eccessivo mi sembra che il telegiornale nazionale, insieme alle notizie tragiche che ci propina ogni giorno all'ora dei pasti sulle catastrofi naturali, sulle violenze e sulla crisi economica mondiale che rischia di mandarci tutti in fondo al mare, ci inviti a riflettere sul disagio di questi "poveretti" che, dopo essere stati in crociera, in viaggio o quantomeno con la pancia ala sole, devono – ahimè- tornare a lavorare.
A questo punto la pura logica mi fa fare alcune considerazioni: se il lavoro è una condanna, beati i disoccupati, beati quelli che al ritorno dalle ferie hanno trovato le fabbriche chiuse, le aziende fallite e quindi la "liberazione" dalle catene ! Beati quelli che in ferie non vanno mai, perchè non se lo possono neppure sognare e mi sa che con questi chiari di luna "beati in questo senso" prima o poi diventeremo tutti, così eviteremo la crisi del rientro, perchè la crisi, quella vera, quella che fa capolino attraverso le favole del telegiornale e i sorrisi a 32 denti dei nostri politici, ci restituirà la pace e ...il riposo perfetto.
Cari amici, mi scuso di questo sfogo, ma la riflessione mi serve ed è stata il mio mestiere. Una piccola "coda" di congedo: non è vero che il mondo è più popolato di vecchi (stolidi e brontoloni) ma di bambini (piagnucolosi e immaturi).
Meglio così, almeno c'è speranza.