Quante volte l’abbiamo detto (o ascoltato)!... - VII puntata -

Tu ti ritrovi in una di queste espressioni?

Facendo seguito alle riflessioni precedenti sulle locuzioni relative al carattere o ai modi di essere, proponiamo altre celebri espressioni.

 1)Essiri mortu ntall’ovu – Essere morto nell’uovo.
Si dice del pulcino che non arriva alla luce, ma, in metafora, vale per le persone prive di spirito di iniziativa, apatiche, incapaci e irresolute.

2)Essiri ‘ntamatu – Essere introverso ed eccessivamente timido.
L’espressione deriva da un verbo greco (ethaumàzo) che vuol dire “sono preso da stupore”, “resto a bocca aperta” esprimendo una stasi psichica causata dalla meraviglia. Di significato affine è “essiri allallatu”, che però deriva dall’arabo, e significa “rapito in Allah”, ossia “essere fuori dal reale per estasi religiosa”.

3)Essiri cu tutti i pampini – Essere con tutte le foglie.
E perciò integro come un ramo frondoso che non ha ancora perso la sua freschezza. Si dice delle persone molto ingenue, ignare delle malizie della vita, magari un po’ infantili.

4)U veru surdu è chiddu ca ‘un voli sentiri – Il vero sordo è chi non vuol sentire.
Com’è vero! Quante volte l’abbiamo sperimentato (o l’abbiamo fatto)!... In fondo è una furbizia di difesa.

5)’Un essiri cucìvuli – Non essere di facile cottura.
Essere una persona dal carattere duro, di non facile approccio, piuttosto scorbutica.

6)Ogni lignu havi ‘u so fumu - Ogni legno ha il suo fumo.
Certo anche i legni più pregiati fanno il loro fumo, che è come dire che ognuno ha i suoi difetti.

7)Ogni testa è tribunali –Ogni testa è un tribunale.
Cioè ognuno pensa e giudica a modo suo. A questa espressione può fare seguito:

8)Semu tutti ri’na ventri, ma ‘un tutti ri’na menti – Siamo tutti di un ventre ma non tutti di una mente.
Per dire che le diversità di opinioni esistono pure tra fratelli (frutto di un solo ventre).

9)Sapiri quantu unu pisa – Sapere quanto pesa qualcuno.
Cioè conoscere bene le qualità, buone o cattive di una persona.

10)Essiri spassu ri vanedda e trivulu ri casa – Essere spasso, divertimento all’esterno e afflizione e tormento in casa.
La vanedda letteralmente è un vicolo, ma genericamente indica il “fuori” contrapposto alla casa. Si dice delle persone che sembrano cambiare carattere rientrando nell’ambiente domestico.

11)Unni si tocca sona – Dove si tocca “suona”
L’espressione vale per le persone intelligenti e versatili che riescono bene in tutte le attività che intraprendono o delle persone di vasta cultura che parlano con serietà e competenza di molti argomenti. Tutto al contrario è:

12)Zoccu tocca stocca – Spezza (storce, rompe) tutto ciò che tocca.
Si dice di persona maldestra, incompetente e “guastatutto”.

Ci fermiamo qui, ma proseguiremo con altri temi e altri argomenti di riflessione, per dimostrare quanto è ricca, flessibile, poetica e saggia la lingua siciliana (vilipesa dagli sciocchi ignoranti) e come il territorio monrealese l’abbia assorbita, tramandata e qualche volta perfino rinnovata con modifiche alle antiche locuzioni.

 (continua)