Prima uscita didattica dopo due anni di pandemia
MONREALE, 15 aprile –"Cento passi" ideali: quelli che separano la "Cantina Centopassi" di San Cipirello dall'agriturismo "Portella della Ginestra". Cento passi con una sosta alla piana del memoriale della strage del primo maggio 1947.
Questo il percorso compiuto nei giorni scorsi dagli allievi delle classi ID e IIA della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto comprensivo "Francesca Morvillo", accompagnati dalle professoresse Mimma Capaci, Pia Di Gesù, Rosa Gullo e Manuela Quadrante.
La visita didattica si inserisce in un più ampio progetto di educazione alla legalità, legato al bando "Libertà di stampa e cultura della legalità" promosso dalla Prefettura di Palermo in partenariato con l'ordine dei giornalisti ed i Comuni del territorio, tra cui quello di Monreale.
I giovani studenti delle classi coinvolte sono stati impegnati in attività curricolari in orario mattutino ed extracurriculari, in seno ad un PON guidato dalla professoressa Gullo. Si sono dedicati allo studio del percorso legislativo che ha condotto alla legge sul riuso dei beni confiscati alla mafia e si sono documentati sulle attività condotte dalla associazione "Libera", approfondendo poi la conoscenza sulla cooperativa "Libera Terra" operante nel territorio dell'Alto Belice, con particolare riferimento all'agriturismo Portella, bene "adottato" dall'Istituto.
Il primo aprile, nei locali della loro scuola, gli allievi avevano già avuto la possibilità di confrontarsi con Francesco Citarda, responsabile della cooperativa "Libera Terra". In quell'occasione avevano posto al loro ospite molte domande e avevano costruito insieme a lui un percorso della storia della mafia dalle origini al presente.
Oggi, la "memoria del dolore" si è trasformata in inno di speranza, quando i ragazzi hanno potuto toccare con mano i risultati di un processo di recupero e riuso di beni appartenuti alla mafia. I filari di vite, l'imbottigliamento del vino, i prodotti biologici e a chilometro zero da consumare in un pasto condiviso, nell'incantevole cornice della valle dello Jato e di Piana degli Albanesi: tutto ha concorso a rendere questa giornata memorabile.
La prima visita didattica dopo due anni di pandemia ha restituito ai ragazzi uno scampolo di normalità, consentendo loro di sentirsi nuovamente protagonisti di un progetto, attori della costruzione di un futuro migliore. Cento passi ideali verso la normalità, dunque, ancora infiniti passi verso la legalità.