La materna di Pioppo non andava chiusa, giusto che le carte vadano in Procura
Il Comitato Pioppo Comune interviene dopo la conclusione dei lavori della commissione ispettiva
MONREALE, 9 ottobre – “La scuola materna di via Polizzi in Pioppo non andava chiusa. Questa la verità che è venuta fuori dalla relazione redatta dalla commissione d'inchiesta consiliare sulla scuola materna, chiesta dal nostro comitato”. Lo afferma in una nota il Comitato Pioppo Comune a proposito delle risultanze dei lavori della commissione ispettiva che si sono conclusi la settimana scorsa con la relazione in aula.
“Le conclusioni a cui è arrivata la commissione – dice ancora la nota – non hanno fatto altro che confermare quello che da anni sosteniamo in merito alla chiusura del plesso scolastico. Adesso si vada avanti nell'accertare di chi sono le responsabilità. Per queste ragioni chiediamo all'amministrazione comunale di verificare quanti hanno responsabilità in merito e prendere i provvedimenti che il caso richiede.
Noi come comitato condividiamo la scelta della commissione di inviare le carte alla Procura della Repubblica, ed a supporto di ciò faremo pervenire una nostra relazione. Confidando nella giustizia e certi che la verità verrà a galla, siamo convinti che la magistratura saprà accertare eventuali abusi, irregolarità, omissioni, nonché le responsabilità civili, penali ed erariali di questa triste vicenda.
Solo questo potrà restituire ai cittadini la versione chiara dei fatti e fare luce su chi e per quali motivi è stato a favore o contrario alla chiusura della scuola, e su chi con atti formali ne ha determinato oltre che la chiusura, l'abbandono ed il degrado.
Se è vero, come è vero – prosegue il comitato – che la scuola non andava chiusa, chi ha impropriamente determinato ciò ha prodotto un grave danno alla cittadinanza tutta, non solo privandola di un bene, ma causando un grave danno erariale. Infatti la chiusura, l'abbandono e l'inspiegabile incendio, hanno moltiplicato ed amplificato i danni alla struttura e quindi maggiorato le risorse finanziarie necessarie per la ristrutturazione ed oltretutto gravando ancora di più nelle casse del comune e quindi sui cittadini, per avere ricorso necessariamente a locali in affitto.
Il nostro fine – conclude la nota – è sempre stato e continua ad essere quello di restituire un bene pubblico alla collettività, sottraendolo al degrado. Alla luce dei fatti non si può rimanere indifferenti di fronte ad un torto consumato soprattutto nei confronti dei bambini di Pioppo, a cui è stata tolta la possibilità di trascorrere gli anni della materna in un plesso pubblico e all'interno del centro abitato”.
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