L’accorpamento Novelli-Guglielmo, una scelta che ci penalizza

Beatrice Moneti

Dell’ipotesi parla la dirigente della scuola Veneziano, Beatrice Moneti

MONREALE, 27 luglio – Dopo la ventilata ipotesi di un accorpamento fra la scuola media Guglielmo II e la scuola elementare Pietro Novelli, che consentirebbe a quest’ultima di trasformarsi da circolo didattico in istituto comprensivo, parla la dirigente dell’Antonio Veneziano, Beatrice Moneti, preoccupata per una simile eventualità.

“La nostra scuola – ha spiegato a Monreale News Beatrice Moneti – pur essendo un istituto comprensivo, non ha al suo interno una scuola primaria, almeno a Monreale, ma soltanto due sezioni ad Aquino. La scuola Pietro Novelli, con cui abbiamo sempre collaborato, non soltanto in virtù della contiguità territoriale, ma anche in virtù di una consolidata continuità didattica ed educativa, costituisce da sempre il nostro vivaio e il nostro precipuo bacino d’utenza. Non nascondo la mia delusione nell’avere appreso della soluzione Leto-Di Prima, emersa nel corso dell’incontro in sala Rossa, sollecitato dal sindaco Piero Capizzi con i dirigenti, che lungi dal razionalizzare le esigenze formative del territorio, come prospettato quale motivo della convocazione, causerebbe altresì una macroscopica sperequazione, determinando la creazione di una sorta antagonismo fra due scuole, da sempre “amiche” e sinergiche”.

La scuola Guglielmo, da quest’anno, ha subìto un dimensionamento, con conseguente perdita della dirigenza, in seguito al crollo degli iscritti, che si sono attestati su 564. Inversamente proporzionale il trend della Veneziano, da tempo in crescita, fino all’esplosione nel 2016, con 943 iscritti e la formazione di una nuova sezione.

Offerta formativa moderna, innovativa e dinamica, l’unico corso ad indirizzo musicale del territorio, fino all’istituzione di nuove sezioni, sportiva ed informatica, sono i punti di forza di una scuola che si è distinta per risultati in svariati i settori, anche in campo nazionale, dagli scacchi ai premi letterari; fino all’istituzione di un coro musicale. I risultati in termini di iscrizioni non sono mancati, tanto più lusinghieri in un contesto demografico in decrescita.

“I successi conseguiti dai nostri alunni, grazie all’impegno degli insegnanti, che si spendono anche al di fuori dell’orario di lavoro, parlano da soli. Abbiamo creduto nei corsi musicale e sportivo, anche come risposte ad un territorio a volte carente sotto il profilo sociale e aggregativo. Per questo motivo, la necessità di razionalizzare l’offerta formativa a Monreale, prospettataci, stride con il massiccio accorpamento, implicito nella proposta Leto-Di Prima, che punta alla formazione di un unico polo, i cui unici requisiti sarebbero di tipo velleitario e non giustificati dai risultati o dalle esigenze profonde del territorio; una proposta che nei fatti, dunque, risulterebbe irrazionale”.