Scuola Morvillo: va in pensione Sara La Corte, storica collaboratrice scolastica

Emozionante cerimonia ieri nell’aula magna “Luigi Caracausi”

MONREALE, 28 giugno – Nel corso di una emozionante cerimonia nell’aula magna “Luigi Caracausi”, nella giornata di ieri, tutto il personale ha salutato e festeggiato l’ultimo giorno di lavoro di Sara La Corte, storica collaboratrice scolastica della Morvillo.

Fra applausi, commozione e ringraziamenti, la preside Giammona è intervenuta per sottolineare le qualità umane e professionali della signora Sara: “È il suo sorriso che mi ha accolto nel settembre del 2019 quando per la prima volta sono entrata in questa scuola che mi apprestavo a dirigere”, ha sottolineato la dirigente, “ed è questo sorriso che ho ritrovato tutte le mattine ed è lo stesso sorriso che ha accolto docenti, alunni, colleghi e genitori: un sorriso carico di gentilezza, disponibilità, accoglienza e amore per la scuola e per il proprio lavoro”.

Al ringraziamento personale della dirigente per il lavoro svolto, si è unita Stefania Scalici, attuale direttore dei servizi generali e amministrativi dell’istituto, e Calogero Maranzano che, proprio come dsga, ha tenuto a battesimo l’inserimento di Sara La Corte all’interno del personale ATA della scuola Morvillo.

Ed è stata proprio la signora Sara che ha voluto ripercorrere le tappe della sua carriera: “Quando sono arrivata in questo istituto, nel 2001, la scuola Morvillo era appena nata per effetto del piano di dimensionamento che l’ha resa autonoma rispetto al primo circolo didattico di cui faceva parte. A reggere la scuola c’era il preside Stefano Gorgone, che ringrazio tantissimo, mentre io ero solo una collaboratrice scolastica temporanea. Poi, finalmente, sono passata al contratto a tempo indeterminato e da allora questa scuola è stata la mia seconda famiglia. Quello che ha sempre caratterizzato la Morvillo è l’accoglienza e l’unità per cui il mio augurio è che la storia di questo istituto rispecchi sempre di più questi due importanti e indispensabili valori sociali che l’hanno resa speciale nel mio cuore e in quelli di tanti altri che hanno avuto la fortuna di lavorare fra queste mura.”