Ritorno alla normalità, allo Steri tornano le proclamazioni ''in presenza''

Tra i neo laureati anche il monrealese Daniele Cassarà. LE FOTO

PALERMO, 13 luglio – Ritorno alla normalità vuol dire anche recuperare momenti e occasioni negate dal lockdown reso necessario per arginare l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Proprio in virtù di questo principio va annoverata una lodevole iniziativa dell’università di Palermo: la cerimonia di proclamazione per tutti gli studenti che hanno avuto la sessione di laurea in modalità telematica. Una manifestazione fortemente voluta dal rettore Micari e che, tutt’altro che ripiego, vuole essere un riconoscimento pubblico a tanti giovani che, dopo tanto lavoro e sacrificio, non hanno potuto vivere l’emozione di discutere la tesi alla presenza di amici e parenti.
Le cerimonie, iniziate l’8 luglio, andranno avanti fino al 17 dalle 18,30 alle 21,30, in quattro prestigiosi sedi dell’Ateneo: il cortile di Palazzo Steri, l’atrio della facoltà di Giurisprudenza, l’orto botanico e l’anfiteatro della facoltà di Economia. La comunicazione inviata ai neo laureati conteneva tutte le indicazioni per rispettare il protocollo sanitario, nonché il numero di persone che ogni studente poteva invitare per assistere alla cerimonia: al massimo cinque accompagnatori.


In uno scenario suggestivo, come quello di Palazzo Steri, sabato pomeriggio si è svolta la cerimonia di proclamazione di Daniele Cassarà, dottore magistrale in Ingegneria gestionale con 110/110 con lode che, nella sessione straordinaria del 12 marzo, aveva discusso la tesi comodamente seduto davanti la scrivania di casa sua.
“Sicuramente è stato emozionante” ci ha raccontato Daniele, “un’emozione diversa da quella provata per la triennale, due anni fa, un’emozione mista a sollievo e soddisfazione in cui, ritrovarsi con i compagni di corso, ha assunto il significato differente di chi, oltre a superare un percorso di studi, si ritrova nuovamente parte di un contesto sociale con alle spalle un periodo sicuramente non facile in cui tutti noi siamo stati messi a dura prova”.
Certo, secondo il protocollo sanitario, è mancata la tradizionale stretta di mano con i professori e, soprattutto, è mancato il rito delle foto di gruppo con i compagni. Il lancio dei tocchi dei neo laureati ha riempito per un attimo il cielo sopra il cortile del rettorato e la commozione copiosa degli astanti è forse il segnale più evidente che il ritorno graduale alla normalità ha solo assopito le paure che ognuno di noi ha accumulato nei mesi appena trascorsi.