Un tavolo tecnico allargato per superare il problema dell’assistenza igieinico personale ai disabili

Riceviamo e pubblichiamo...

Caro Direttore
Le scrivo, non solamente come Presidente dell’associazione “Liberi di Lavorare”, ma anche come rappresentante dell’associazione “Meravigliosamente”, che raggruppa tra i propri iscritti i familiari di soggetti adulti con disagio psichico grave e di cui la vostra testata si è spesso occupata, sensibile come pochi a questi temi sociali.

Faccio riferimento alla lettera del dottor Salvatore Porrovecchio, garante dei diritti dei disabili del comune di Monreale, da voi pubblicata qualche giorno fa, il quale denunciava la problematica dell’assistenza igienico sanitaria degli alunni delle nostre scuole e della situazione drammatica cui si verrebbe a trovare tali soggetti a partire dal prossimo anno scolastico. E’ doveroso fare prima delle precisazioni e puntualizzazioni.
I disabili non sono soggetti diversi da altri, anzi sono più normali di tanti considerati tali e devono essere trattati con dignità a pari merito, senza trincerarsi in uno sciocco pietismo.
Una questione di merito e di metodo: signor sindaco, questa amministrazione ed i movimenti che la sostengono e non mi stancherò mai di ripeterlo, nella campagna elettorale che hanno portato alla sua elezione, hanno sempre puntato il dito sulla partecipazione e sul coinvolgimento dei cittadini. Ma tra il dire ed il fare c’è un oceano immenso.

Le varie problematiche sollecitate da più parti non si affrontano e ci si racchiude dietro sempre la mancanza di risorse o di disposizioni che vengono dall’alto, amministrando per inerzia. O se si indice un tavolo tecnico di confronto raramente si arriva a soluzioni positive.
Vero è che una legge nazionale prescrive che l’assistenza igienico personale deve essere demandata a completo carico finanziario delle scuole, ma è pur vero che la stessa legge prescrive che le regioni a Statuto speciale possano legiferare diversamente.
Fare una riunione con i dirigenti scolastici nel febbraio scorso su una vicenda così complessa, senza far partecipare il Garante dei disabili, i rappresentanti delle associazioni presenti nel territorio, le organizzazioni sindacali, è un modo surrettizio di affrontare l’intera problematica scaricando ad altri le responsabilità.
Ora gli istituti scolastici non sono in grado, con le loro già scarse risorse, di assicurare il servizio con il loro personale che dovrebbe essere prima formato e qualificato. Poi ove mancasse suddetto personale si aspetterebbero i tempi lunghi dei concorsi?
Gli operatori, dipendenti da società cooperative che hanno svolto tale servizio fin quando le scuole erano aperte (covid 19 docet) verranno buttati in mezzo ad una strada aumentando il disagio sociale presente?
E nelle scuole ove in presenza di soggetti di genere femminile non esistano operatori dello stesso sesso che si fa?
Ritengo che sin da subito, l’amministrazione debba convocare una riunione con i soggetti sopracitati per dare risposte positive e non per chiudersi a riccio con le solite scuse opinabili.

Se non vi sono risorse nelle casse comunali si faccia ricorso a voce alta ad un intervento risolutivo della Regione e questa amministrazione più volte ha utilizzato questo canale direi previlegiato.
La chiusura forzata delle scuole che ha costretto questi ragazzi a stare chiusi dentro quattro mura familiari sta provocando incresciosi danni e sofferenze che difficilmente verranno rimarginati alla ripresa dell’attività scolastica.
Il grado di interesse di una amministrazione che vuole definirsi civile verso i propri cittadini si valuta anche e soprattutto con l’attenzione e l’interesse che mostra verso coloro che più degli altri necessitano attenzione. In una cittadina come Monreale tutti hanno bisogni da soddisfare, ma questi più degli altri e necessitano di una priorità assoluta.

* associazione "Meravigliosamente"