''Siate figli liberi'', la lectio magistralis di monsignor Lorefice al Festival delle Letterature migranti

Partecipato incontro con i giovani nell’agorà del museo Salinas. LE FOTO

PALERMO, 12 ottobre – Nello "spazio pubblico" dell'agorà del museo Salinas di Palermo, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice ha aperto il Festival delle Letterature migranti, giunto alla sua quinta edizione, con la lectio magistralis sul tema della libertà, in memoria di don Pino Puglisi.

A moderare l'incontro il direttore artistico del Festival, Davide Camarrone, e Vincenzo Ceruso. Hanno partecipato numerosi gli studenti della provincia. Anche le quinte A e B del liceo scientifico Basile di Monreale, da anni impegnato con l'associazione del Festival nella realizzazione di percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, sono stati presenti per domandarsi cosa rimanga oggi, a distanza di venticinque anni dal martirio di don Pino Puglisi, dell'eredità umana e spirituale del sacerdote, barbaramente ucciso dalla mafia.


Pino Puglisi figura esemplare di libertà attivamente impegnato nella lotta alla mafia nel quartiere di Brancaccio, strappava i giovani dalla manovalanza della mafia e in quartiere degradato, come quello di Brancaccio, tirava su' il centro Padre Nostro che faceva da contrasto-dice Lorefice- al "Centro" che Cosa Nostra costruiva ricorrendo alla logica della prepotenza, del malaffare, dell'arroganza”. Un religioso silenzio è emerso durante uno snodo argomentativo su cui si è soffermato Lorefice in questo dialogo suggestivo circondato dalla bellezza delle mura del Salinas e dei suoi pregevoli e affascinanti rilievi scultorei: la libertà è un atto di coraggio che proviene dall'interno della nostra coscienza, una sorta di " grillo parlante", come quello di Pinocchio, che ci spinge ad agire rifiutando la logica dei compromessi per lasciare spazio alla fermezza e alla coerenza, virtù forti e belle che fanno gli uomini a immagine di Dio.


Alla luce della recente visita pastorale di Papa Francesco a Palermo l’arcivescovo Lorefice ha ricordato poi alla platea studentesca l'umiltà e la semplicità del pontefice sempre pronto ad evitare " protocolli" per far posto agli ultimi, agli emarginati, a quanti sono dimenticati dalla società e persino dallo Stato. I lavori sono proseguiti poi con l'interessante riflessione della scrittrice di Recanati, Giulia Corsalini, che ha discusso con gli studenti i temi del suo recente libro intitolato "La lettrice di Cechov", in cui Nina, protagonista del romanzo, è una donna ucraina, di lingua russa, che arriva in Italia per un lavoro economicamente più redditizio in grado di consentirle di assicurare alla propria figlia un futuro. Una storia di migrazione al femminile che racconta le vicissitudini di tante donne che ritrovano in un lavoro lo spazio della propria autonomia, ricavandosi, per parafrasare un'espressione di Virginia Woolf, una "stanza tutta per sé ".