‘Letterature migranti’: un festival per i liceali monrealesi

Avvio dell’Alternanza Scuola-Lavoro per gli studenti del quinto anno del liceo scientifico di Monreale. LE FOTO

MONREALE, 9 ottobre – Una significativa proposta formativa della scuola Basile-D’Aleo, quella di declinare uno dei percorsi dell’alternanza scuola lavoro (peraltro non più propedeutica e obbligatoria per gli studenti dell’ultimo anno ai fini dell’ammissione all’esame di Stato) nella partecipazione agli eventi culturali previsti nell’ambito del Festival Letterature migranti nella città di Palermo, capitale della Cultura 2018. Si prevede una full immersion nella settimana che va dal 17 al 21 ottobre, presso il noto Palazzo Steri-Chiaromonte.

La partecipazione studentesca agli eventi culturali dell’omonimo Festival, nella sua quarta edizione, consentirà ai liceali monrealesi, coinvolti nell’iniziativa, di accostarsi al fenomeno migratorio sotto un'altra veste: la migrazione non solo come fatto epocale e congiunturale del nostro tempo, ma come condizione naturale dei saperi, delle culture che, da sempre in movimento, si incontrano, dialogano e per certi versi si meticciano.
Una dimensione formativa che possa anche restituire le drammatiche storie dei migranti attraverso la voce narrante della letteratura, strumento culturale di prezioso valore. Non migrano solo le persone ma le loro idee, le loro storie, migra anche la “parola” che si fa cultura dell’uomo, incontro e dialogo fra popoli diversi. Una letteratura che mette in dialogo tutti quei popoli che siedono, per usare una metafora cara a Camilleri, sul bordo di quella grande “vasca da bagno” che è il Mediterraneo. Gli obiettivi verso cui far convergere le attività didattiche dell’ alternanza scuola lavoro, che saranno coordinate dalla tutor Chiara Natoli e da esperti collaboratori dell’Associazione, riguardano dunque l’accoglienza e l’ospitalità, nonché il confronto e il riconoscimento del valore della diversità in una logica multiculturale, multireligiosa e multietnica. In questo contesto, per valorizzare quanto di positivo vi è fra culture diverse, che possono e devono tornare oggi in un continuo e costante dialogo, la letteratura si fa strumento trainante del valore delle diversità fra i popoli e della conservazione della loro storia e della loro memoria.

Come afferma Davide Camarrone, direttore del Festival e giornalista RAI, "la letteratura è una casa e il libro un porto franco al quale si approda senza passaporto". Gli studenti si sono messi subito all’opera, avviando un lavoro che si presenta con caratteristiche un po' particolari: per loro si tratta, infatti, di "lavorare" leggendo, ma anche costruendo storie o semplicemente lasciando che queste ultime si narrino da sole attraverso la raccolta di memorie e di testimonianze dirette e indirette.
Nel primo incontro ASL, svoltosi sabato scorso, due collaboratori dell’associazione “Festival Letterature migranti”, Chiara Natoli e Marco Mondino, hanno illustrato alle classi VA e VB del liceo scientifico di Monreale, il programma letterario del Festival che, attraverso quaranta libri, vuole riflettere sul contemporaneo e sulla Memoria. Il Festival Letterature migranti è infatti dedicato, nella sua quarta edizione, a due drammatici ricordi: al rastrellamento nazifascista del ghetto ebraico di Roma, il 16 ottobre 1946, e all’80°anniversario della promulgazione delle leggi razziali, avvenuta nel 1938.
Interessante il video che gli operatori hanno proposto, in quella sede, agli studenti e che riguarda il libro “La frontiera” del giovane scrittore e reporter tarantino Alessandro Leogrande, recentemente scomparso per un malore improvviso. Chiara Natoli ha sensibilizzato i corsisti alla lettura di questo e di tanti altri libri, promuovendo, insieme al collega Mondino, una riflessione sul concetto stesso di “frontiera” che, come diceva Leogrande, portandoci a bordo delle navi dell’operazione Mare Nostrum, è una “linea immaginaria eppure realissima che separa e insieme unisce il Nord e il Sud del mondo”.
Agli studenti e alle studentesse auguriamo un buon lavoro e un buon inizio, nella piena convinzione che la lettura certamente contribuisca a coltivare la nostra intelligenza e con la speranza che possa aprire anche i nostri cuori.