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Abbiamo bisogno di nuovi partigiani

| Mariella Sapienza | L'opinione
fumetto di Mariella Sapienza

Un silenzio così assordante lo ricordo bene. Quella notte era stato versato altro sangue innocente e un'arma da fuoco lasciava a terra il capitano Emanuele Basile. Monreale sotto choc, Monreale ferita, Monreale incredula.

E ora lo stesso silenzio, un dolore che trapassa l'anima, perché ancora per mano malavitosa tre vite umane, tre giovani pieni di sogni e progetti ci sono stati tolti. A loro è stato tolto il futuro e alle famiglie, agli amici, alle fidanzate cosa rimane... Lo strazio del buio, del vuoto, del rimbombo dei colpi di pistola. I ragazzi a Monreale sono scossi, quella notte sono fuggiti, hanno cercato riparo ma non potranno più fuggire da quelle immagini, rimarranno per sempre nella memoria ferita, in una notte di festa.
Hanno condotto in carcere uno dei colpevoli. Gli altri spero che presto siano consegnati alla giustizia. Ma ciò che mi preme è sottolineare che le testate giornalistiche hanno usato il termine "ragazzo", "ragazzi" per quei soggetti che hanno eseguito una strage.

Non è stato un ragazzo a uccidere ma un killer, non sono "ragazzi" saliti dallo Zen con le pistole nascoste sotto le maglie ma assassini e delinquenti. Usiamo le parole come rappresentazione del pensiero, senza edulcorarle.
Cosa ci rimane, cosa fare? Come muoverci per non lasciare questo nuovo martirio negli archivi della memoria senza fare altro che attendere che una giustizia immaginaria possa cambiare il volto della storia.

Da pochi giorni abbiamo onorato il 25 aprile, giornata in cui si ricordano le lotte contro il nemico della libertà. E oggi forse non sarebbe opportuno rivedere chi sono i reali nemici della libertà? Non sarebbe utile imbracciare nuove "armi" per riacquistare la libertà di vivere senza paura di essere stuprati, violentati, stolkerati e uccisi senza un reale motivo, anzi come oramai siamo avvezzi sentire dire... "Per futili motivi".
La libertà oggi necessita di nuovi "partigiani", di nuovi statuti, di leggi non garantiste, di unione tra noi. Chiedo alle Istituzioni di non sottovalutare i segnali di degrado e malaffare che purtroppo sono in continuo incremento per le strade di Monreale. Noi vogliamo un luogo in cui vivere e non una Monreale da dove fuggire. Chiedo di dare nell'immediato risposte forti, di chiedere l'ausilio di tutti noi, se necessario, per segnalare tutto quello che sporca l'immagine di Monreale dipingendola con il nero di atti malavitosi. Le vetrine rotte, i furti di auto e moto, la notte in cui avvengono le spaccate sono stati i primi avvertimenti di incursioni "esterne" da ragazzi che si sono rivelati non solo ladri, ma assassini a sangue freddo.
Non possiamo più attendere. Chiedo a gran voce misure straordinarie per vivere la normalità della vita, bene e dono non replicabile. I nostri morti non tornano, ma possiamo riscattare quel sangue con un profondo rinnovamento sociale e culturale.

Cristo Crocifisso portato a spalla dai nostri fratelli è preghiera viva che si fa seme nel territorio e la Giustizia non può essere schiacciata senza possibilità di resurrezione, La preghiera al Santissimo Crocifisso, la nostra richiesta di Grazia al Patruzzu Amurusu non esula dall'azione contro il male. È doveroso dare segnali ai cittadini affinché si eviti l'occhio per occhio e il dente per dente in una spirale di Violenza che produce solamente Male e Morte. Andrea, Massimo, Salvo rimarrete nei nostri cuori.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 3 aprile – L’ingresso del sindaco Alberto Arcidiacono in Forza Italia, con tanto di comunicato stampa corredato di foto, mossa che mancava solo del crisma dell’ufficialità, segna un preciso spartiacque nella politica recente della nostra cittadina.

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