Essere comunità e non ''visi nella folla''

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
in questo nostro tempo, dominato da incertezze e paure, dovremmo sentire il bisogno di impegnarci sempre di più nella vita politica e sociale per rafforzare lo spirito comunitario e lottare per un futuro migliore.

“Quando uno ha in mente di costruire un mondo – afferma il poeta statunitense Langston Hughes – comincia prima di tutto da sé, dalla forza e dalla fede che ha dentro, dalla volontà di costruire. Poi la mano cerca altre mani che lo aiutino, una comunità di mani che lo aiutino. Così il sogno diventa il sogno di una comunità”.
Molti fanno parte di comunità virtuali, anche se prive del contatto fisico o della vicinanza geografica, ma nella rete, come afferma il sociologo David Riesman, siamo solamente “visi nella folla”, soli e disarmati, spogliati della nostra personalità.
In una comunità reale, le persone dovrebbero sviluppare sempre di più il senso di appartenenza, prendersi cura degli altri, soprattutto dei più deboli, desiderare di essere parte di un progetto comune per migliorare il livello di vita di tutti, dare maggiore visibilità ai giovani, favorire una maggiore collaborazione tra le varie realtà associative, avere più cura dell’ambiente che è il nostro comune spazio di vita.

er lo scrittore Gianrico Carofiglio la comunità è il luogo dei doveri e dei diritti, di ciò che facciamo gratuitamente per gli altri ma anche di ciò che riceviamo gratuitamente. Essa non richiede uniformità di vedute, ma il riconoscimento di ciò che è condiviso e il confronto tra i diversi punti di vista anche se discordanti. Il libero dibattito, il dubbio, la discussione, il pluralismo costituiscono, infatti, la linfa vitale di una comunità.
Per una effettiva coesione sociale, occorre anche riconoscersi in un immaginario comune che possa dare la capacità di raccontare il passato e di immaginare il futuro.

La nostra città è ricca di storia, cultura e tradizioni, può contare su uno spirito religioso molto vivo dei suoi cittadini, su un incomparabile patrimonio di opere d’arte, sulle sue suggestive piazze e gli storici quartieri della Ciambra, di San Vito, del Carmine, del Pozzillo, sul contributo prezioso che nel tempo hanno dato artisti, letterati, filosofi di grande valore, ma anche tante persone comuni che l’hanno abitata, vissuta e trasformata nel tempo lasciandovi spesso un segno indelebile. Sono tutti elementi che hanno contribuito notevolmente a rafforzare l’amore per la Bellezza e che costituiscono le nostre radici.
Ancora oggi, è alle tante persone che continuano ad impegnarsi per il bene della collettività che è affidato il privilegio ma anche il compito e la responsabilità di assicurare un’identità comunitaria e un futuro luminoso alla nostra città.