Ci vuole una manina per tutto

fumetto di Salvino Caputo

Ci vuole una manina pesante per proclamare Santi e Beati, tutti i papi sudditi del Vaticano. Facciamo due eccezioni sacrosante per il Papa polacco Wojtyla alias Papa Giovanni Paolo II, che è stato santo in senso assoluto ed il mite cappuccino Padre Pio di Pietrelcina riconosciuto santo a furore di popolo.

Padre Pio è stato un santo che s’incazzava ma ha operato centinaia di miracoli e lasciato un ospedale della Misericordia, attrezzatissimo e all’avanguardia. Ci vuole una manina pesante per sospendere duramente “a divinis” un sacerdote e scomunicarlo, solo perché ha sfidato con coraggio il Vaticano, il Papa e i cardinali. San Francesco d’Assisi sfidò Papa Innocenzo III con il suo infinito spirito d’amore e carità, piegando il papa lottatore, che grazie ad un miracolo casuale, salvò la chiesa cattolica dal declino totale e diede un nuovo impulso di tolleranza e splendore. Innocenzo III, quando incontrò San Francesco, non era aperto al dialogo né disponibile ad ascoltare il poverello di Assisi; nel 1221 approvò, suo malgrado, la Regola rigorosa di Madonna Povertà. San Francesco preferì la via della povertà, del dialogo e della fraternità come luogo in cui Gesù Cristo si lascia vedere e toccare.

Ci vuole la manina magica delle raccomandazioni per vincere un concorso o iscriversi ad alcune facoltà del nostro ateneo universitario. Ci vuole, santo Dio, la manina delle conoscenze per farsi curare o operare in strutture sanitarie di alto livello. Ci vuole la manina zeppa di euro per cenare nei ristoranti a cinque stelle. Ci vuole la manina del sarto per vestire all’ultimo grido. Ci vuole la manina del destino per bere, fumare, lasciarsi andare in questa vita alla deriva e senza prospettive. Ci vuole la manina della sottomissione e del lacchè per pubblicare un libro o un album musicale. Bastarono venti passi alla piccola Desirée per morire stuprata a San Lorenzo. Bastarono “Cento Passi” per fare fuori Peppino Impastato e la sua lotta contro la mafia.
Bastò una manina pesante per azionare la carica di tritolo a Capaci contro il Giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo. C’è stata la grande manina dietro l’agguato mortale al Giudice Paolo Borsellino ed alla sparizione della borsa del giudice, zeppa di documenti top-secret sul rapporto Stato-mafia. Ci vuole una manina magica per battezzare un bambino e paradossalmente assolverlo dal peccato, a meno che non si condivida il “Mantra Buddista” della reincarnazione. Ci vorrebbe una manina gigante per risolvere la dura questione mondiale, legata all’integrazione culturale dei migranti. Nostro Padre Celeste ci ha dato il “Libero Arbitrio” ed i problemi, gli interrogativi, le cure del nostro Pianeta, sono cazzi nostri!
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