La cultura della differenza in politica

fumetto di Salvino Caputo

Dopo il voto del 4 marzo scorso ed il Tour delle elezioni amministrative nella nostra Repubblica, i risultati elettorali sono sotto gli occhi di tutti i cittadini italiani, pazienti cultori della politica mondiale. C’è un nuovo governo a guida 5 Stelle e Lega, trainato da un Matteo Salvini ministro dell’Interno e da un Di Maio ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’avvocato Giuseppe Conte, in quota 5 Stelle, è il nuovo Presidente del Consiglio dei ministri della nostra Repubblica dal primo giugno. L’onorevole Matteo Salvini ha monopolizzato istantaneamente l’attenzione pubblica italiana con la sua linea dura ed autoritaria sulla delicatissima “Questione dei Migranti” e sul fenomeno della migrazione. Matteo il leghista di primo pelo, ha rotto gli indugi sul fenomeno migrazione ed ha adottato una linea dura contro gli sbarchi dei clandestini, contro le ONG Associazioni non governative complici per puro business con gli schiavisti libici e le carrette di mare. Matteo Salvini ha di fatto scavalcato il Presidente del Consiglio dei Ministri pentastellato, portatore di un messaggio politico diverso in Europa, ovvero, la revisione globale del Trattato di Dublino e la nuova ripartizione delle quote dei migranti presso tutti gli stati dell’Unione Europea.
Vangelo Secondo Matteo implica un solenne stop all’accoglienza dei migranti in Italia, chiudendo i porti italiani e le nostre frontiere acquatiche. Secondo il vangelo leghista esiste solo il dialogo con i paesi europei che hanno alzato muri e barriere contro i poveri migranti africani, vittime del colonialismo e delle lobby mondiali che stanno usurpando tutte le risorse del continente africano: dal petrolio ai giacimenti auriferi, al gas ed a tutte le ricchezze naturali esistenti. Mi chiedo seriamente quale sia “La Cultura della Differenza Politica” dopo questa mia breve premessa! Non citerò l’onorevole Minniti, ex Ministro dell’Interno, per la genialità politica risolutrice del fenomeno in questione. Un fatto è certo: Gli italiani hanno premiato il Matteo leghista nella tornata elettorale delle elezioni amministrative recentissime. I nuovi sondaggi elettorali, da Piepoli alla Ghisleri, danno la Lega al 37% in netto vantaggio sul Movimento 5 Stelle al 29%. Questo è il dato di previsione se andremo a votare nel 2018; il dato è un dado come il mitico “Alea iacta est”.

Nei sondaggi nazionali scompare Forza Italia al 5%, il PD al 14%. Conclusione: Dovrei credere ancora ad una democrazia dove un popolo disperato diventa, senza volerlo, la vittima sacrificale di nuovi poteri forti, autoritari, sovranisti, che discriminano il colore della pelle nel terzo millennio? Io non ci sto! Cari cittadini verificate entro il 2020 l’attuazione ed erogazione del reddito di cittadinanza. Bisognerà, in primis, risanare tutti i Centri per l’Impiego esistenti e poi tentare di avviare l’erogazione del RDC ai disoccupati ed alle famiglie povere. In parallelo se La Lega vorrà attuare la FLAT TAX che agevola esclusivamente i paperoni ricchi, i poteri forti ed i grossi gruppi industriali nel pagamento delle tasse, dovrà reperire almeno 50 miliardi di euro per attuare la sua rivoluzione fiscale. In sintesi Lega e 5 Stelle dovranno reperire almeno 80 miliardi di euro per realizzare le loro utopie politiche.
Qualcuno mi dirà: Si possono trovare colpendo gli evasori fiscali, le case da gioco, la prostituzione, le società offshore, i capitali provenienti dall’estero, i casinò, e mille altre risorse mai intercettate. Per fortuna abbiamo un Presidente della Repubblica che non consentirà nessuno sforamento nel nostro bilancio finanziario, gravato da un debito pubblico ammontante a duemila e trecento miliardi di euro. Tutto il resto è noia, broccolo ed aria fritta. Esiste da subito il vecchio “Reddito d’Inclusione” per i giovani disoccupati e le famiglie povere; basterà elevarlo a quota 900 euro mensili. La nostra Patria ha bisogno di essere governata da donne e uomini illuminati, competenti, per fare rispettare le regole, ridare vigore e risanare la nostra Sanità pubblica e tutta la rete capillare del SSN, la nostra scuola pubblica, la piattaforma delle Stazioni Appaltanti Italiane, un’equa redistribuzione della ricchezza, un’offerta lavoro credibile per i giovani ed i talenti italiani nell’ambito scientifico e della ricerca scientifica, una radicale riforma delle università italiane e dei numeri chiusi, una prevenzione e cura del nostro territorio, una seria salvaguardia del nostro patrimonio artistico e monumentale. Non vado oltre perché non debbo compilare un programma elettorale.

LA CULTURA DELLA DIFFERENZA POLITICA COPYRIGHT © BY SALVINO CAPUTO