Gesù a cena con un esegeta

Favola fondata su una conversazione surreale

C’incontrammo un venerdì, non so se casualmente, nella mitica Gerusalemme farisaica e volli fortissimamente volli, incontrare Gesù a cena. Riconobbi subito il Maestro ed animato da estrema umiltà e passione infinita di ascoltarlo, mi avvinai esclamando: “Signore mio infinito, oggi venerdì tredici è il mio grande giorno fortunato ed amerei tanto, tantissimo, restare teneramente a cena con te”.

Gesù mi scrutò sorridendo ed aggiunse: “Ti aspettavo da sempre! Sei un esegeta senza frontiere ed un futuro scrittore del terzo millennio, senza barriere culturali e steccati ideologici. Tu, figlio mio, scriverai con passione il nuovo Vangelo della Cristianità tra poesia, blues, jazz e tanta fede e passione per la mia storia terrena, il Padre Celeste, lo Spirito Santo e la Vergine Maria, madre sublime. Carissimo figlio Salvino, la tua fede infinita ti concederà il privilegio di una tua “Cena dei Pensieri” in mia compagnia. Conosco una locanda di una giovane contadina che distilla il migliore vino di Gerusalemme ed è imbattibile in cucina”. Ci avviammo verso la locanda e Gesù mi teneva per mano perché aveva percepito il mio smarrimento ed il mio stato di grazia. Ci sedemmo comodamente e ci venne subito a trovare sorridendo, la dolcissima Paola, la contadina proprietaria della locanda. Paola baciò la mano sinistra di Gesù e rivolgendosi teneramente al maestro, esclamò: “Maestro sublime, ho il vago sospetto che il tuo esegeta commensale, sia troppo euforico!”. Gesù sorridendo rispose: “Salvino ama la bellezza e l’interiorità delle donne, non turbarti, Paola operosa! Per cortesia non dare giudizi affrettati. Non è assolutamente euforico per la tua bellezza, è solo euforico di essere in mia compagnia”.

Di rimando esclamai a Gesù: “Maestro dolcissimo, perché mi difendi dalla popolana Paola? Forse mi macchierò nel tempo che verrà di peccati gravi legati alla mia vita futura?” Gesù seraficamente mi guardò negli occhi e mi disse: “Tra otto secoli, tu avrai una storia fugace e breve con la popolana Paola e ti ritroverai disperato a decidere sul frutto della vostra relazione. Soccomberai, ahimè, alla tua giovine età e disperatamente fuggirai via da Paola, macchiandoti di un reato grave. E’ stato l’unico peccato della tua fragile gioventù! Non ci pensare, di vera grazia, figlio mio tenerissimo ed incredibilmente romantico; eri all’alba del tuo percorso spirituale e senza il becco di credibilità ed un quattrino. Ti ho sufficientemente spiegato l’acredine di Paola nei tuoi confronti. Ignorala e deliziami con il Vangelo Supremo che scriverai nel tempo che verrà”. Non ho minimamente voluto replicare a Gesù ma esclamai: “Solo tu, maestro, conosci il mio futuro criptato e mi taccio; di contro vorrei esternarti un sentimento profondo che galleggia nel mio cuore; perché esiste la maledetta moira del nostro destino?”. Gesù di rimando: “Ho concesso agli uomini e tutte le donne del pianeta terra il libero arbitrio. Avresti forse gradito la dittatura di un Dio monarca ed assoluto?” Non ebbi il coraggio di replicare a Gesù e lo abbracciai teneramente. Nel frattempo Paola allestì per noi commensali, una cena semplice e gustosa, con il migliore vino di Gerusalemme. Gesù, tra il serio ed il faceto, mi disse: “Figlio mio, bevi con moderazione perché questo vino supera i ventuno gradi alcolici. Degusta a piccoli sorsi e divora questo meraviglioso piatto di couscous speciale, guarnito con i migliori pesci della pesca miracolosa e portentosa operata da Simon Pietro sul lago di Tiberiade, ieri mattina”. Mi gustai alla grande il prelibatissimo couscous guarnito con pesci eccezionali e gustosissimi; bevvi a piccoli sorsi una bottiglia del vino divino di Paola e dissi a Gesù: “Posso pagare il conto? Ho tanto sonno e vorrei dormire!”. Gesù mi sorrise ed esclamò: “Non hai sonno, figlio mio, ed in ogni caso sei un mio graditissimo ospite; tu vuoi un letto per scatenare le tue tempeste passionali con Paola. Esaudirò il tuo desiderio e resteremo a dormire in questa locanda, ma domattina alle sette suonerà la sveglia del nuovo giorno e deciderai se seguirmi o restare imperterrito a Gerusalemme per provocare scribi, farisei e tutti i dottori della legge del Tempio. Schiarisciti le idee perché io, di grazia, vado solennemente a pregare il Padre infinito mio e ti aspetterò puntuale al tuo risveglio. Non esagerare con le passioni e preparati, se mi seguirai, ad una dura giornata”. Ciak si gira e mi trastullai con Paola fino alle due di una notte sfrenata e passionale. Al risveglio, decisi senza dubbi, di seguire Gesù. La moira del mio destino viaggiava su binari paralleli al mio libero arbitrio. Da quella sera non abbandonai più il mio infinito Maestro e divenni un suo umile apostolo, fino alla fine. Sono stato un apostolo leale e fedele e continuerò ad esserlo nel tempo che verrà, affrontando qualunque sfida senza paura.
DAL MIO NUOVO LIBRO VANGELO SECONDO SALVINO COPYRIGHT © by SALVINO CAPUTO TUTTI I DIRITTI RISERVATI.