Il caprone Angelino

Un altro aneddoto tratto dal libro "Paramutia"

Questa favola, carissimi bambini, l’ho dedicata al mio papà Titì, un vero fantasista di favole. Mio padre, Una ne pensava e cento uno le realizzava compiutamente, nell’ambito quotidiano della sua vita trascorsa in campagna (Contrada Ponte Parco) fino al 1963.

Bettina e la capra di Rapocchio

Torniamo indietro al 1959 con una simpatica storiella

Don Peppino Miceli era stato ribattezzato con il nomignolo di Crapuzza da mio nonno Totò, storico ardito bersagliere della sciagurata guerra del 1915-18. Don Peppino era uno dei contadini più legati al mio nonno paterno, insieme a Nino Pernice, Pinè ed i fratelli Culedda.

Totò Matranga, un americano a Monreale

Un antico aneddoto legato al terremoto del 1968

Totò Matranga, ti ricordi quando s’ammuttava u fumu ca stanga? Sei stato il re dei salari in questa nostra Monreale piena di giovani precari. In ogni caso, lo zio Totò è stato il mito del vero americano nella nostra città. Ha inventato la frutta fresca di stagione, senza temere confronti dalla concorrenza.

Baradàn il porcellino tutto matto

Mangiava le uova dal pollaio, per la disperazione di nonno Totò

Mio padre Gianni (detto Titì) amava infinitamente tutti gli animali del nostro meraviglioso creato. Dopo avere adottato Angelino, un caprone impenitente e laborioso, decise di adottare un porcellino tutto matto (Vi racconterò anche la favola del caprone Angelino).

Loreto il pappagallo marxista

Una favola dedicata alla memoria di don Giuseppe Governanti

Ho avuto il privilegio di conoscere nella mia tenerissima infanzia (11 anni o giù di lì) un prete meraviglioso che ricordo con amore e grandissimo affetto; si chiamava Padre Giuseppe Governanti ed ufficiava presso la mitica parrocchia di San Castrense a Monreale.

La Maga Sibilla - Terza parte

Si conclude la favola a puntate dedicata a Leonardo Sciascia

Ci resterà un’ora per fuggire via ed allontanarci dall’antro che rovinerà miseramente. Io guiderò tutte queste anime verso la via di fuga. Datti coraggio e battiti senza esitazione, affrontando la maga con i tuoi poteri magici”. Leonardo aveva appena finito di propagarmi i suoi preziosi consigli ed avvertimenti paterni ed in un batter d’occhio si materializzò la voce antipatica e sanguinaria della Maga Sibilla: “Sento odore di tanta carne umana, se la trovo, slip, la divoro sana”. Era il prologo alla sfida finale senza se e senza ma.