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Monte Iato: ogni domenica alla scoperta di Ietas

| Enzo Ganci | Appuntamenti

Il 17 marzo trekking dal Parco al giardino della memoria

SAN GIUSEPPE JATO, 4 marzo – Alle porte di Palermo c’è un’area archeologica suggestiva e immaginifica citata da storici come Tucidide, Diodoro Siculo, Plinio e Cicerone.

La cittadella di Jetas, riportata alla luce dagli scavi condotti nel 1971, durante la Prima guerra punica fu uno dei insediamenti urbani più importanti della Sicilia. Coopculture, gestore dei servizi aggiuntivi del Parco, propone una serie di iniziative per scoprire con visite guidate e percorsi particolari l’Area archeologica di Monte Iato.


Tutte le domeniche fino al 28 aprile, alle 10 e alle 11.30 è prevista “Alla scoperta di Ietas”: i visitatori vivranno un’esperienza che coniugherà la scoperta di testimonianze di un passato lontano alla bellezza della natura rigogliosa che è parte integrante del parco. Durante il percorso saranno messi in evidenza i resti dell’antica città, l’area delle abitazioni, del teatro e i luoghi in cui si svolgeva la quotidianità. Procedendo dalla strada di accesso si arriva all’Agorà, un’ampia area rettangolare delimitata su due lati da portici colonnati realizzati nel corso del IV secolo a.C., da cui si possono ammirare anche i resti del Teatro costruito nel IV sec. a.C. su modello del teatro di Dioniso ad Atene.

Da qui si giunge al Tempio di Afrodite l'edificio pubblico più antico della città costruito alla metà del VI sec. a. C. su resti di capanne indigene. Dal Parco Archeologico del Monte Iato si può accedere all’Antiquarium dedicato all’illustrazione topografica del sito e alla decorazione del teatro e ricco di materiali archeologici della cultura materiale dall’età protostorica fino all’epoca musulmana.
Punto d'incontro partirà dalle Case D’alia e l’antiquarium Contrada Perciata, San Giuseppe Jato, San Cipirello (PA)
Biglietto: 10,00 € (inclusa la navetta per salire in cima all'area archeologica)


Domenica 17 marzo e domenica 7 aprile alle 9 agro-experience tra le valli rurali Jato-Belice con la visita guidata “Trekking dal Parco archeologico dello Iato al Giardino della memoria”. Un’esperienza outdoor per scoprire le valli rurali Jato-Belìce, attraverso le ampie campagne coltivate a seminativi stagionali, uliveti e vigneti. Punto di partenza del percorso è l’antiquarium di case D’Alia, si prosegue poi verso il “Giardino della Memoria”, luogo interamente riqualificato, oggi presidio di cultura e impegno nella lotta alla mafia, qui infatti fu assassinato il piccolo Giuseppe Di Matteo, morto l'11 gennaio 1996 per mano di Cosa nostra.

Il percorso continua spostandosi dallo Jato al comune di San Cipirrello, passando per piccoli borghi e masserie, attraversando i sentieri di Monte Raitano, parte di un complesso di pietra arenaria che caratterizza la parte nord-est della valle del Belìce. Grazie alle peculiarità della contrada Raitano, sito di importanti campagne di scavi, il trekking tra le campagne belicine diventa anche un itinerario alla scoperta della conservazione dei prodotti agricoli in ambiente rurale, grazie al quale è possibile conoscere l’evoluzione della cultura e della società agricola dell’entroterra siciliano.


Sabato 23 marzo e sabato 13 aprile sempre alle 9 è previsto invece l’itinerario di visita “La finestra sullo Iato” un hiking tra frutteti, orti stagionali, pascoli, antiche masserie e torrenti d’acqua. Dall’antiquarium di case D’Alia si segue il percorso naturalistico con sentieri che si snodano alle falde di Pizzo Mirabella, risalendo per il Vallone della Procura. Una rocca di travertino, d’importanza geo-botanica per la presenza di resti fossili vegetali, fa da trono all’antico rudere della Masseria della Procura.

Ripercorrendo un tratto della Regia Trazzera Cannavera, una delle più importanti vie borboniche di collegamento tra Monreale a San Giuseppe Jato, si attraverseranno campi coltivati e grotte naturali abitate da una ricca avifauna. Al termine della passeggiata è possibile proseguire l’esperienza con una degustazione presso la Masseria La Chiusa, simbolo storico degli antichi feudi medievali presenti nella valle dello Jato.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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