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Processione del Crocifisso: la protagonista è la pioggia, ma è stato percorso completo

| Enzo Ganci | Eventi

Precipitazioni battenti per lunghi tratti, ma alla fine l'iter si è concluso. LE FOTO

MONREALE, 4 maggio - È stata una processione funestata dal maltempo. Un lungo cammino per le vie della città sotto una pioggia, che a volte ha risparmiato i fratelli, ma per lunghi tratti non ha dato loro scampo, rendendo tutto molto più difficile di quanto già non fosse.

Che le previsioni meteo parlassero di possibilità di precipitazioni era cosa nota e ampiamente messa in conto. Si sperava, però, che Giove Pluvio per qualche ora si girasse dall'altra parte, consentendo un normale svolgimento della processione.

Così non è stato. La pioggia temuta è cominciata a cadere quando il Crocifisso aveva da poco abbandonato il "ferro", in via Antonio Veneziano. Ma, mentre per quel tratto (almeno fino a quando le autorità cittadine hanno abbandonato il corteo in via Pietro Novelli, alla confluenza con via Modica) si trattava di una pioggia leggera, in altri è cominciata a cadere copiosa e soprattutto intensa. Particolarmente difficile è stata "a scinnuta ru Signuri", che solo i monrealesi sanno quanto sia impegnativa già di suo, figuriamoci con l'asfalto bagnato.

Anche i tratti a seguire sono stati maltrattati dall'acqua: da quello della via Venero, passando per piazza Vittorio Emanuele, dove non è stato possibile il tradizionale inchino degli stendardi, "assammarati" per la pioggia. Anche l'omaggio floreale del Comune è avvenuto a tempo di record, così come il ritorno in piazza, dopo la discesa di via Benedetto D'Acquisto ed il ritorno da via Palermo.

E così, quando il Crocifisso è stato riposizionato sotto il municipio, in attesa del "gioco di fuoco", dietro di lui, anziché il tradizionale corteo di ceri accesi, c'era un enorme tappeto di ombrelli. Il resto della processione non si è discostato da quello che era successo fino a quel momento, con la pioggia ancora protagonista fino a quando il simulacro non ha fatto ritorno in Collegiata.
Ovviamente questa situazione ha enormemente velocizzato il percorso, tanto che all'una e mezza di notte tutto era già finito.

Per trovare una situazione analoga, bisogna andare indietro fino all'89, quando, a causa di un vero e proprio nubifragio, il Crocifisso fece rientro in Collegiata ancor prima delle undici.
Il simulacro, dopo essere stato accuratamente asciugato dal "mossiere" Guglielmo Li Manni, prima essere ricollocato al suo posto, adesso avrà un anno di tempo per riposare. Fra un anno, speriamo che la pioggia si dimentichi temporaneamente di Monreale.

· Enzo Ganci · Editoriali

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