Appuntamento ore 11 - Sala Gialla dell'Assemblea Regionale Siciliana
PALERMO, 13 febbraio - Il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia sarà al centro del dibattito che si svolgerà domani alle ore 11, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni. Nel corso della manifestazione il presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana Giovanni Ardizzone, l'Assessore Regionale alle Risorse Agricole Dario Cartabellotta con il Direttore dell'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati prefetto Giuseppe Caruso e il presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità Filippo Di Matteo presenteranno il volume di Ina Modica "Speranze Nate Libere" che fa il punto su una serie di beni confiscati ai boss mafiosi e riutilizzati per finalità sociali e imprenditoriali.
Il dibattito sara' moderato dal giornalista Lillo Miceli responsabile della redazione di Palermo del quotidiano "La Sicilia". "Questo libro – spiega la Modica – nasce dall'esigenza di far conoscere il lavoro portato avanti dalle Istituzioni in sinergia con la Società civile, le associazioni, le scuole, i movimenti e soprattutto le cooperative sociali che in questo ventennio hanno portato avanti delle iniziative concrete sulla gestione e l'utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Esempi che rappresentano l'immagine positiva della Sicilia, che vuole riscattarsi da anni e anni di sopraffazione mafiosa. Grazie alla legge sull'utilizzo sociale dei beni confiscati – prosegue l'autrice – in oltre 20 anni sono nate esperienze imprenditoriali e cooperativistiche di indubbio valore: molti giovani hanno avuto l'opportunità di un lavoro onesto, senza dover fuggire o scendere a compromessi; moltissimi territori, per troppo tempo soggiogati alla violenza mafiosa, hanno potuto vivere così il tempo del riscatto sociale ed economico.
Attraverso l'istituzione di una cabina di regia costituita dall'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati sono state individuate le criticità, elaborate le linee di massima dei piani di utilizzo delle aziende. L'augurio - conclude Ina Modica - è che si continui in questo percorso virtuoso utilizzando al massimo i beni confiscati con il massimo coinvolgimento dei giovani del territorio. In questi casi è sempre stato riconsegnato il maltolto, i beni sottratti alle mafie sono stati restituiti all'uso sociale e alla collettività grazie alle reti economiche che si sono messe in gioco. Sono state create iniziative concrete, ma c'è ancora tanto bisogno di speranza".