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Una moltitudine di gente ha seguito ieri la processione del SS.Crocifisso

| Enzo Ganci | Eventi

Migliaia i fedeli che si sono riversati in strada al passaggio della "vara". LE FOTO

MONREALE, 4 maggio - Quando alle 2,20 della notte è stato sparato l'ultimo colpo, quello a salve, del gioco pirotecnico, mancava l'ultimo tratto al viaggio di quest'anno del SS.Crocifisso, quello che consente finalmente il ritorno in Collegiata, dopo più di otto ore di processione.

Tanti fedeli, tranne gli irriducibili, facevano rientro a casa con una convinzione in testa: è stato un bel 3 maggio. Saranno stati forse la giornata di primavera avanzata, il paese in festa, "u Signuri menz'a strata", con le emozioni che regala, perlomeno ai monrealesi, certo che era diffusa la consapevolezza di aver vissuto come si deve l'appuntamento dell'anno, quello del 3 maggio, per la cittadina normanna.

Fin dai primi passi della processione la sensazione era: ma quanti siamo quest'anno? Davvero tantissimi. Decisamente tanti di più rispetto al recente passato. Probabilmente ha giocato la coincidenza con la giornata domenicale, o forse, a differenza dell'anno scorso, le ottime condizioni meteo hanno invogliato tanta gente a riversarsi per strada e seguire la processione. Il risultato, comunque, è stato quello di una grande, grandissima partecipazione popolare, tanto che più volte l'ottimo lavoro dei "fratelli" (perfetta la performance nel punto più critico, quella "nisciuta ru ferru") è stato quasi ostacolato dalla moltitudine della gente, che in alcuni casi ha rallentato la marcia del fercolo.

L'anno scorso, a causa della pioggia battente, la tabella di marcia, per forza di cose, era stata velocizzata. Quest'anno, invece, la processione ha potuto avere la sua durata fisiologica per farsi godere e gustare dai tantissimi fedeli accorsi "appresso al Signore".

A piazza Vittorio Emanuele, sotto il municipio, quando era già mezzanotte e il luogo brulicava ancora di gente, è arrivato l'omaggio degli stendardi che, inchinandosi, simbolicamente testimoniamo la devozione e la sottomissione della città al Crocifisso. Poi è stata la volta dell'omaggio floreale del sindaco, alla presenza del vescovo Pennisi, ai piedi della "vara". Quindi tanto il primo cittadino, quanto il presule hanno dato il loro saluto ai fedeli. Capizzi ha ribadito la devozione della città di Monreale al Crocifisso, ringraziando tutti quelli che, a vario titolo, hanno profuso le loro energie per la riuscita della festa, non dimenticando, però, di ricordare le vite spezzate di Riccardo La Bruna e di Alessandro Faraci, componenti della confraternita del SS.Crocifisso.

Monsignor Pennisi, dal canto suo, ha ricordato come il sacrificio della Croce vada rinnovato ogni giorno con l'impegno a favore dei malati, degli oppressi, dei deboli, degli emarginati, ricordando come la croce non si porti un giorno sulla spalla, ma ogni giorno nel cuore.

Un'ultima considerazione va alla confraternita: anche quest'anno, malgrado il cuore fosse listato a lutto, i fratelli hanno portato a termine il viaggio con l'impegno, la devozione e lo spirito di sacrificio di sempre. A loro va certamente il ringraziamento di tutti i monrealesi.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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