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La festa 2023 e l’asticella che il Comune vuole alzare

| Enzo Ganci | Editoriali

MONREALE, 12 aprile – Probabilmente ha ragione il sindaco: l’anno scorso c’era talmente tanta voglia di festa che un evento magari appena accettabile sembrava sensazionale. Quest’anno no. Quest’anno sarà diverso. E i “like”, oltre che sui social, dovranno essere veri e soprattutto dovranno essere sudati.

È questa forse la sfida più importante e più ardua che l’amministrazione lancia a se stessa nel momento in cui rende ufficiali le iniziative legate ai festeggiamenti in onore del Santissimo Crocifisso, edizione 2023, quella numero 397.
L’obiettivo, come ha sottolineato l’assessore Fabrizio Lo Verso, è quello di “emozionare” la gente. Regalare sensazioni particolari che solo il Santissimo Crocifisso sa regalare ai monrealesi, ma che poi vanno vissute dagli ultimi giorni di aprile, fino a notte fonda del 3 maggio.
I presupposti ci sono, anche se per capire se l’edizione di quest’anno supererà nel gradimento quella passata, bisognerà solo viverla, stare per strada ed annusare il clima.
Non sarà affatto facile, perché un anno fa – d’accordo che, come dice il sindaco, la voglia di festa poteva pure mascherare eventuali falle – il risultato fu ragguardevole ed i consensi, infatti, furono unanimi.

Malgrado ciò, le aspettative di quest’anno sono pari a quelle dello scorso anno, se non più grandi. Anche perché, cosa che probabilmente fa la differenza, c’è l’intervento massiccio della Regione, che ha messo mano al portafoglio, inserendo l’evento monrealese in Finanziaria (già approvata) e soprattutto cacciando la significativa somma di 93 mila euro. Mica bruscolini. Buon per i monrealesi, che potranno godere di un’edizione ricca della festa e soprattutto per il territorio, considerato che – come ha osservato il presidente del Consiglio comunale, Marco Intravaia – la festa sarà certamente occasione di crescita e di sviluppo.

Attendiamo fiduciosi, quindi, di vivere i giorni di quella che per i monrealesi non è "una" festa, ma "la" festa, con la speranza fondata che anche quella di quest’anno possa essere un’edizione che ricorderemo a lungo.

In tutto questo, impossibile non rivolgere un pensiero malinconico alla figura dell’assessore Geppino Pupella, che della bella edizione dell’anno scorso era stato “anima” e che avrebbe certamente dato il suo prezioso contributo anche quest’anno, se la malattia contro cui ha combattuto non se lo fosse portato via. Vorrà dire che la festa la guarderà da lassù e che, se le cose – come speriamo – dovessero andare bene, idealmente si rallegrerà anche lui.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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