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La questione cimitero, che rischia di lasciare un segno profondo

| Enzo Ganci | Editoriali

MONREALE, 30 luglio – Non siamo mai stati degli incendiari, meno che mai dei guerrafondai. Le polemiche le abbiamo sempre registrate evitando di cavalcarle, ancora meglio, di alimentarle. Difficile, però, far finta di niente di fronte alla presa di posizione de “Il Mosaico” sulla questione cimitero.

Difficile per chi, come noi, fa della cronaca il suo vivere quotidiano, più difficile, immaginiamo, per chi questa presa di posizione se l’è trovata di fronte a brutto muso.
Che la questione relativa alla costruzione del nuovo cimitero di Pioppo in località Renda, con un progetto di finanza, presentasse parecchie difficoltà era sotto gli occhi di tutti. Non più tardi di qualche giorno fa sulle pagine di questo giornale avevamo dato notizia delle perplessità manifestate, non da noi, né da “quisque de populo”, ma dall’ufficio finanziario del Comune, evidenziando come questo avesse posto l’accento sui, a suo dire, notevoli ricavi a disposizione dell’impresa, a scapito dei benefici della collettività. E che queste perplessità potessero avere delle refluenze sulla stabilità della maggioranza lo avevamo pure pronosticato.
Ieri la sortita del portavoce de “Il Mosaico”, Roberto Gambino ci ha detto che eravamo stati facili profeti con una bordata ad “alzo zero” sull'idea stessa dell’opera e, come conseguenza immediata, sull’intera azione di governo.
Leggere che “se l’atto sarà oggetto di discussione dell’organo consiliare l’assessore delegato e il presidente del Consiglio se ne assumeranno le responsabilità politiche” appare un messaggio chiaro come il sole, che non ha certo bisogno di interpretazioni particolari, così come altrettanto chiara è la posizione che assumerà in aula il Mosaico (“Il nostro gruppo si opporrà compatto”).


E adesso, allora, cosa succederà? Le ipotesi non mancano. O un tentativo di mediazione con il Mosaico prima di andare in aula, una strada che, francamente, appare difficilmente percorribile, alla luce del tenore delle dichiarazioni di ieri di Gambino, tanto più che nemmeno il Pd, stando ai rumours, sembra entusiasta del progetto cimitero. O, in alternativa, forzare la mano e portare la delibera sui banchi del Consiglio, nella speranza di racimolare consensi trasversali, per i quali le manovre sembrano già ampiamente iniziate, sperando di cooptare delusi e malpancisti dell’opposizione. In questo caso, però, in chiave futura, la frattura con il Mosaico diventerebbe una voragine. A meno che, venendo a più miti consigli, Arcidiacono, Pupella ed Intravaia non decidano di abbandonare temporaneamente la strada e di rimettere il progetto nel cassetto, obbligandolo a prendere polvere per un altro po’ di tempo, in attesa di tempi migliori. Ma anche in questo caso le difficoltà sarebbero tante, considerato che chi ha effettuato studi, presentato progetti ed impegnato risorse vorrà (giustamente) conto e ragione.
Ecco perché, comunque vada questione, la vicenda cimitero di Pioppo è destinata a lasciare un segno profondo sul prosieguo dell’azione di governo di questa giunta. Ecco perché affermare che la data di ieri possa costituire uno spartiacque preciso nella storia, fin qui, giovane di questa amministrazione, non appare affatto fuori luogo. Occorrerà come sempre senso di responsabilità, ma occorreranno pure fini interpreti della politica. Per sapere come finirà, invece, occorrerà soltanto vivere.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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