MONREALE, 26 luglio – Il ciclismo, si sa, è sport individuale. Per quanto importante sia il gioco di squadra, alla fine vince uno solo. Se pensiamo allo Stelvio ci ricorderemo il nome di Coppi, se parliamo del Mortirolo quello che verrà alla mente sarà quello di Pantani, se ci piacerà rievocare il record dell’ora, noi italiani non potremo fare altro che ricordarci di Moser. La gloria delle braccia alzate spetta a chi taglia per primo quel traguardo, dopo tanti chilometri di fatiche e di sudore.
Prima di quel traguardo, però, di fatica ce n’è altrettanta, anzi, paradossalmente, probabilmente di più. Quella di chi quella gara, quell’evento lo ha organizzato e si è battuto perché potesse svolgersi nel migliore dei modi. E stavolta di individuale non c’è niente. Se si vince, si vince tutti assieme; se si perde, lo stesso. Ecco perché la partenza dell’edizione 2020 del Giro d’Italia, una delle manifestazioni più prestigiose del mondo, che avverrà a Monreale il prossimo 3 ottobre, deve essere salutata come la vittoria di tutti. Vedere i ciclisti dare le prime pedalate della corsa rosa sotto il nostro splendido duomo è il frutto di un lavoro sinergico nel quale ciascuno ha messo il proprio mattoncino. A cominciare dalla Rcs, la società che edita la Gazzetta dello Sport, storica organizzatrice del Giro. Senza dimenticare la Regione Siciliana, il cui impegno per volere a tutti i costi la manifestazione nell’Isola non può e non deve passare sotto silenzio. E per finire all’amministrazione comunale, che al tavolo dell’organizzazione ha fatto bene la sua parte, ottenendo quello che il sindaco ha definito (giustamente) “un appuntamento con la storia”.
A mia memoria ricordo il Giro d’Italia passare da Monreale (era il 1986), ma di certo non ricordo mai un debutto nella nostra cittadina. Ecco perché non dobbiamo sbagliare. Non possiamo sbagliare.
Ho avuto il privilegio di seguire da inviato un Giro d’Italia (era il 2008 ed anche quella volta la corsa partiva dalla Sicilia) ed ho avuto modo di toccare con mano, quindi, cosa significhi per una città ospitare una tappa della corsa rosa. Tra giornalisti di tutto il mondo e delle principali testate internazionali, sponsor, commercianti di merchandising, tifosi, addetti ai lavori, semplici curiosi e quant’altro Monreale per un paio di giorni sarà rivoluzionata. Gli spazi, perlomeno quelli del centro storico, saranno occupati, quasi militarmente, dai mezzi di questa enorme carovana che viaggia al seguito della manifestazione. Inutile girarci attorno: dovremo fare un po’ di sacrifici per un paio di giorni e sopportare qualche piccolo disagio che, fisiologicamente, arriverà. Lo faremo, tuttavia, volentieri, in nome dell’immagine della nostra città e del prestigio che un evento eccezionale come il Giro d’Italia consegna ad ogni centro che tocca.
All’amministrazione comunale il difficile, ma al tempo stesso allettante, compito di consegnare nel migliore dei modi una pagina che conserveremo nell’album della storia della nostra amata Monreale. Anche questa sarà la vittoria di tutti.