MONREALE, 31 dicembre – Mettiamolo in archivio questo 2018. Sistemiamolo sullo scaffale dei nostri ricordi tra quelli, probabilmente, più controversi della storia recente della nostra città. Un anno fatto di tanti bocconi amari, ma al tempo stesso di qualche segnale di risveglio e di qualche piccolo passo in avanti.
Un anno, quello che si conclude oggi, segnato da una data che ricorderemo a lungo: il 12 marzo ultimo scorso, quando il Consiglio comunale ha dichiarato ufficialmente il dissesto finanziario, scrivendo, nero su bianco, quello che qualche mese prima aveva indicato la Corte dei Conti. Impossibile non partire da questa tappa nell’analizzare il 2018 che va in soffitta e lascia il posto ad un 2019 che tutti speriamo segni un miglioramento rispetto al presente.
Ma se per i cittadini comuni gli effetti sono relativamente limitati, se non, purtroppo, per le fasce meno abbienti, dal momento che i primi effetti riguardano il welfare cittadino, con la dichiarazione di dissesto cambiano tante cose nella vita quotidiana del Comune: dalla possibilità di spendere, di programmare, insomma di svolgere un’attività amministrativa libera a 360 gradi. Certamente un pesante freno a mano tirato per chi governa oggi e per chi, a partire dal prossimo mese di giugno, governerà per il prossimo quinquennio.
Ed a proposito di chi governerà: pur di fronte ad un silenzio spettrale circa le candidature a sindaco, è di tutta evidenza come sia già cominciata da tempo la campagna elettorale, o per usare, magari in maniera impropria, un termine calcistico: la campagna acquisti. Mosse sotterranee, accordi palesi o taciti, che certamente avranno un peso determinante nella tornata amministrativa del prossimo mese di maggio, con la quale l’elettorato rinnoverà le principali cariche cittadine. Al momento il primo effetto, purtroppo, è stato un immobilismo, un “si salvi chi può” che certamente non fa bene alla città ed alla sua immagine.
Eppure, malgrado questo pesante fardello, abbiamo il compito di non arrenderci e di guardare al 2019 con quella fiducia necessaria, se volete anche con quel pizzico di sana follia, componenti necessarie, sempre da abbinare al rimboccarsi le maniche, per non farsi travolgere dal vittimismo, dal senso di sconforto e per far sì che fra un anno come oggi il bilancio sia migliore di quello odierno. Magari partendo da un maggiore impegno nella raccolta differenziata, che, pur essendo opportunamente stata avviata da questa amministrazione, stenta ancora a decollare per una serie di ragioni: prima fra tutte una cultura che non ne vuol sapere granché.
Lo dobbiamo alla storia prestigiosa della nostra meravigliosa città, alla sua importanza nel territorio, ma soprattutto lo dobbiamo ai nostri figli, perché siano orgogliosi delle loro origini, non sognino sempre di andare via dalla nostra terra, e trovino all’interno di essa gli elementi necessari per soddisfare le loro aspettative di vita.
È con queste semplici, ma sincere considerazioni, che auguriamo a tutti i nostri lettori un 2019 migliore del 2018 e peggiore del 2020. Buon anno a tutti.
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