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PRESUNTO RITRATTO DI ANTONIO VENEZIANO Autore Natale Sabella Saben - anno 2022; china – pastelli ad olio, su cartoncino Fabriano, Murillo cm 70 x 100

La data di nascita di Antonio Veneziano desunta da quella del suo battesimo

| Natale Sabella | Cultura

Una interessante disquisizione nella ricorrenza del 482° anniversario della nascita del poeta monrealese

La data odierna mi ha portato a fare una piccola disquisizione sul giorno di nascita di Antonio Veneziano, in assenza di documentazione che lo possa attestare con assoluta certezza, disponendo gli storici esclusivamente del riferimento relativo alla data di battesimo.

Condizione questa, che accomuna tante altre personalità vissute prima e dopo Veneziano delle quali si disconosce la data di nascita, siano esse personaggi noti e conosciuti ma soprattutto persone comuni. Nel caso di Antonio Veneziano la data del battesimo, che fu immortalata nel registro parrocchiale, quale “elemento documentale “fondamentale”, fu il 7 gennaio 1543, così come scrisse Millunzi.

Rispolverando alcuni documenti storici riguardanti neonati battezzati a cavallo tra il seicento ed il settecento, emerge il dato relativo al limite di tempo occorrente per accostarsi al sacramento del battesimo, riguardante la popolazione comune, quali allevatori di bestiame, artigiani, legnaioli, braccianti, contadini, gabellotti documenti (il Popolo cosiddetto minuto) ma anche famiglie appartenenti al ceto nobiliare - ecclesiastico, borghese, mercanti inclusi.

Ultra tres vel quinque dies” soprattutto per i primi, un arco temporale estremamente limitato, oltre il quale secondo le leggi della Chiesa, senza indugi e tentennamenti si doveva provvedere alla celebrazione del rito del battesimo per la salvezza dell’anima del neonato.

Obbligazione peraltro ampiamente accettata da tutti in quanto sempre opprimente era l’ossessione dell’aldilà, della morte sempre incombente ed in agguato stanti le ricorrenti epidemie, le morti precoci a causa della carente alimentazione, delle accortezze igienico – sanitarie del tutto inesistenti, della paura da parte dei genitori del bambino di assicurare al piccolo ed al più presto possibile, la salvezza della sua anima.

Leggermente diversa era la condizione riguardante il ceto elevato, nobile, borghese, in cui le famiglie godevano di istruzione ed erano abituate a vivere in spazi più ampi e salubri, che godevano di condizioni alimentari migliori, rispetto al “basso popolo”, per esse, l’intervallo di tempo tra la nascita e la celebrazione del rito, ad eccezione di qualche raro caso, era maggiore.

Nel caso della Famiglia Veneziano si potrebbe ipotizzare che fra la nascita di Antonello ed il suo battesimo possa essere intercorso un intervallo compreso fra i sette ed i tredici giorni.

Peraltro al tempo della nascita di Antonello, era in vigore il Calendario Giuliano, il Concilio di Trento era ancora da venire, così come il Calendario Gregoriano, dati questi che porterebbero a retrodatare il giorno di nascita del Veneziano non più alla prima decade del mese di gennaio, bensì all’ultima decade del mese di dicembre.

Certamente questa è una mia piccola disquisizione che comunque potrebbe prestarsi ad avviare ben più autorevoli ed approfondite riflessioni fra gli storici e gli studiosi di queste specifiche discipline.

Comunque è compito della società civile oltreché delle Istituzioni locali ricordare alla comunità monrealese la figura di questo straordinario personaggio dalla vita tempestosa, sbocciato da una pianta di rose rosse coltivate irta di spine, nel panorama culturale, politico, religioso del Regno di Sicilia.

Sarebbe quindi appropriato dedicare, un “focus” alla figura di Antonio Veneziano, e seppur in modo indiretto, anche alle personalità gravitanti nella Palermo capitale del regno, città mercantile, vivace intellettualmente attiva, di mecenati, poeti, artisti e letterati coevi al Veneziano, alcuni dei quali, con lui interagirono profondamente.

Sarebbe questa una occasione per far conoscere alle ultime generazioni alcune delle sue opere attraverso momenti culturali, approfondimenti storici e politici, riguardanti il suo pensiero, la sua intima esistenza, le opere “edite e inedite”, privilegiando il rapporto con l’ambiente sociale, ecclesiastico, religioso, politico e culturale, nonché i rapporti intrattenuti con altri poeti e letterati.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 31 dicembre – Gli eccessi alimentari che caratterizzano le giornate in molte delle case del nostro territorio non devono farci distogliere lo sguardo da ciò che ci ha detto e ci ha lasciato quest’anno in eredità.

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