"A pecura avi a nasciri e u ficatu l'arrustemu!"
Personalmente mi piace immaginare le feste del calendario come le tante stanze che compongono una grande casa e ciascuno di questi spazi, di diversa ampiezza e disposizione, contiene emozioni e cibi diversi.
Da qualche tempo si è lasciata la stanza del carnevale, caotica e un po' chiassosa, ricca di alimenti fritti. Adesso, invece, abitiamo nel vano della Quaresima, spartano, un po' oscuro, sobriamente allestito con piatti di magro.
Ma la domenica che ci apprestiamo a vivere è la Domenica delle Palme, giorno in cui la chiesa ricorda l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme: in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma.
Un giorno particolarmente gioioso quindi che, crisi o non crisi, trova degno festeggiamento anche in tavola. Come è noto a tutti, infatti, a Palermo se c'è una festa si fa il possibile per onorarla in ogni suo particolare soprattutto gastronomico: la cucina, e soprattutto la convivialità, contribuiscono sempre ad aumentare il tono della festa. Le ricette create per celebrare l'importante evento religioso che precede la Pasqua rispecchiano così i classici canoni della gastronomia isolana, a partire dalle regole del buon gusto, della fantasia popolare e del rispetto della oramai secolare tradizione.
Nella tradizione latina la parola pascha si incrociava con pascua "i pascoli", a significare appunto il ritorno dell'erba, cibo degli agnelli, e in genere degli armenti. L'agnello, si sa, è simbolo di pace, mitezza, bontà e... gastronomia. Le pecorelle di pasta reale sono,infatti, insieme ai "Pupi cu l'ova" - ricetta presente nella nostra rubrica – tra i dolci tradizionali siciliani, che sovrastano le tavole nel periodo pasquale. Queste forme ad agnello sono realizzate con la pasta reale detta anche Martorana, poiché furono le suore del Monastero della Martorana a tramandare l'arte di questi frutti di marzapane dalle forme e dai colori più disparati, lucidati con gomma arabica.
I tipici agnellini di pasta di mandorle, agghindati e perfino truccati, seduti su un prato, circondati da confettini colorati e ovetti di cioccolata, ornati con un fiocco rosso in testa e sul dorso lo stendardo rosso col monogramma di Cristo, simile a quello che nell'iconografia sacra è in mano a San Giovanni, in questo periodo invadono ogni pasticceria isolana per la gioia dei più golosi.
La pecora di zucchero appartiene alla mia infanzia, anzi all'immaginario che trasforma il sacrificio in una prelibatezza...Uno dei momenti gioiosi durante il quale era bello accapigliarsi con fratelli e cugini per un pezzo di coda, un orecchio e la testa, che alla resa dei conti toccava sempre al più veloce e forzuto...
Una prelibatezza che annualmente, nonostante il ricordo della stanchezza provata l'anno precedente rimanga piuttosto vivo, molti di noi continuano a preparare in casa, circondati dagli affetti familiari e, come ogni dolce tradizionale che si rispetti, con la propria ricetta. Io vi riporto quella della mia famiglia. Nessun effetto speciale se non un ingrediente base, che spero possa accomunare tanti: l'amore.
Ingredienti:1 Kg di farina di mandorle, 700 gr. di zucchero a velo, 100 gr. di glucosio, 150 gr d'acqua, 1 bustina di vanillina, cannella in polvere (poca), colori alimentari, ovetti di cioccolata e elementi per la decorazione, albume d'uovo.
Preparazione
Mescolate l'acqua lo zucchero, la farina di mandorle e versate il composto in un te game. Scaldate su fiamma bassa, mescolando. Appena cominciano i primi bollori, abbassare la fiamma e continuare a mescolare per circa 10 minuti. Trascorso il tempo indicato, togliete dal fuoco e incorporate la vanillina, pochissima cannella in polvere e rimescolate il tutto energicamente. Ottenuta una pasta omogenea, versatela su un piano leggermente inumidito e continuate a lavorare l'impasto con le mani fino a quando sarà liscio e compatto. Formate una palla che va lasciata asciugare per circa 1 giorno.
Se siete bravi potete modellare manualmente l'impasto a forma di pecorella, se non siete bravi fornitevi di uno stampo a forma di pecorella, avendo cura di spolverare le due metà della forma con un po' d'amido. Inserite il panetto nello stampo facendo pressione con le mani e ripetete l'operazione per ogni pecorella. Lasciatele riposare per qualche ora e procedete disegnando tutti i particolari. Incollare la pecorella sulla base di legno con un composto fatto da un albume unito a 100 gr di zucchero a velo montati preventivamente con la frusta.
Aggiungere a piacere le vostre decorazione (confetti, cioccolatini, ovetti, bandierine, piccole stelline dorate, stendardo, etc.).