"Datemi una leva e vi solleverò il mondo", diceva Archimede
Non è facile scriver di cibo nel giorno che segue la commemorazione di Santa Lucia. Al motto di Archimede potrei però semplicemente rispondere con "Datemi degli avanzi di riso e tenterò di sollevare la vostra fantasia".
Santa Lucia, Patrona della città di Siracusa, protettrice della vista e della salute degli occhi, il cui culto, però, specialmente a Palermo è molto sentito. Secondo una tradizione, infatti, la Santa liberò la nostra città dalla morsa della fame a seguito di una carestia facendo arrivare al porto un bastimento carico di grano. I palermitani non ebbero il tempo di lavorarlo per ottenere la farina vista la grande fame cui erano soggetti; così, per saziarsi si limitarono a bollire il grano e a mangiare questo cereale nella modalità più semplice.
Da allora ogni 13 dicembre i palermitani ricordano l'avvenimento preparando la cuccìa che – passando di secolo in secolo – si è raffinata ed è diventata uno squisito dessert: grano bollito (preventivamente ammollato per due giorni), ricotta (aromatizzata alla cannella), canditi e scagliette di cioccolato fondente (la ricetta all'interno della nostra rubrica).
Fosse soltanto questo...Il guaio - o la squisitezza, dipende dal punto di vista - è che oltre alla cuccìa come sovente avviene, la festività rappresenta il perfetto e generosissimo mix tra la venerazione religiosa e l'ammarrapanza cibario.
Del perchè, non sono note le ragioni. Probabilmente forse saranno da ricercare nell'euforia/disperazione che seguì il lungo periodo di carestia ed allora per scongiurare la sciagura e soprattutto la penuria di cibo il popolo prese ad avviare una vera e propria orgia alimentare.
La giornata così, si trasforma nella festa dell'arancina - di cui abbiamo parlato in un nostro precedente articolo-
festa delle panelle, salate e dolci, delle corcchè (crocchette di patata fritte), del grattò (versione palermitana della parola francese "gateau") di patate, cui vengono aggiungi formaggi e prosciutto, oppure, farciture di ragù, e piattoni di riso conditi a dismisura.
Risultato? Croci e delizie, sotto svariati punti di vista: grandi abbuffate, qualche capatina a Villa Sofia,il presidio ospedaliero che data la ricorrenza rifornisce le sale del pronto soccorso di ogni sorta di farmaco contro l'intossico, e grandi quantità di avanzi, difficili da smaltire a causa del sovrappieno stomacale...
E mò, con quale coraggio potrò stuzzicare la vostra fantasia, nonché appetito?
"Resta di stucco ...è un Riso-trucco" Gli avanzi, se ben utilizzati, danno vita a vere e proprie ricette di cui hanno tutta la dignità e possono rappresentare le carte di un gioco, del gioco del riutilizzo le cui regole sono semplici e incantano chi si dedica alla loro preparazione, impastandoli e fondendoli con divertimento e creatività.
Delle porzioni di riso saranno certamente avanzate a molti e siccome la prima regola è non buttar via nulla, inventiamo qualcosa insieme, mettendo in pratica buon senso e creatività, riciclandole in modo sfizioso.
Sandwich di riso....è il gioco è fatto.
Ingredienti:150 g di riso lesso avanzato,2 cucchiai di olio, mezza robiola, un pugno di grana grattugiato, un cucchiaio di "strattu" di pomodoro (va bene anche il concentrato), 2 cucchiai di pesto, 1 pezzetto di
primosale, 1 pezzetto di pecorino, 1 ettina di prosciutto crudo, un po' di finocchietto, delle foglioline di menta,
origano o maggiorana, pepe nero, poco olio per il padellino.
Preparazione
Riscaldare l'olio in pentolino e lasciar tostare leggermente il riso.Quando inizia a sfrigolare, mantecare con la robiola e il grana. A questo punto, dividere in tre il riso(tto). Una parte mantecarla ancora con il pesto e qualche fiocco di finocchietto precedentemente lessato e tritato finemente. Un'altra con l'estratto di pomodoro, la terza lasciarla in bianco.
Preparare un coppapasta rotondo da poggiare su carta stagnola (o anche carta forno se si preferisce). Riempire la base del coppapasta con il riso bianco, aggiungere il formaggio primosale tagliato a strisce sottili o a cubetti. Sovrapporre con la fetta di prosciutto crudo. Ricoprire con una seconda cucchiaiata di riso mantecato con
l'estratto, sovrapporre con piccoli dadini di pecorino e ricoprire con il riso verde (aromatizzato di pesto e finocchietto). Chiudere il sandwich nella carta stagnola. Ripetere le operazioni per preparare le altre porzioni.
Posizionare i sandwiches di riso in forno riscaldato a 180° con grill acceso al massimo per poci minuti, asportate la carta stagnola lasciandoli dorare in superficie.
Definire sul piatto da portata con foglioline di aromi a piacere.