Frittatona di cipolle

"Io munnu cipuddi e a ttia t'abbrucianu l'uocchi"

La cucina è come la vita: non è una cosa per i pavidi, bisogna avere immaginazione, essere temerari, tentare anche l'impossibile! L'unico limite sia il cuore....

A chi di voi non piace la frittata??? Da grandi a piccini, tutti amano questo delizioso piatto! Una volta era considerato il piatto forte delle famiglie contadine, che non potendo permettersi carne o altri generi di lusso, ovviavano portando in tavola questo piatto energetico a base di uova. Oggi la frittata è considerata un'ottima pietanza, che può essere servita anche come antipasto e che fa la sua degna figura a tavola. Non solo un piatto del riciclo, a cui si può aggiungere ciò che si ha a disposizione nel frigo di casa, ma soprattutto una vera delizia che può avere varianti sfiziose e raffinate. La ricetta che vi presento oggi è la versione di una frittata "commovente", gustosa e saporita che può considerarsi un ottimo piatto unico, magari accompagnato da una bell'insalata.

Moltissimi, così come me, avranno custodito nel cuore e nella mente, l'immagine della mamma che, in occasione delle gite fuori porta, all'ora di pranzo estraeva dal cestino della merenda un contenitore con una frittata!!!  Semplice o con altri ingredienti, gustata da sola o in mezzo ad una "mafaldina"...quanto è buona la frittata!  

La ricetta della frittata, che qualcuno chiama in alternativa "omelette", all'uso francese, è molto diffusa ed in Sicilia non c'è famiglia che, almeno una volta a settimana, non prepari questa saporita ed economica pietanza. L'espressione "fare la frittata" è utilizzata anche nella vita quotidiana, per descrivere qualcuno che abbia commesso qualche grosso errore, dall'immagine dell'uovo che quando si rompe procura, per l'appunto, un bel da farsi.  

Elemento base della frittata, che costituisce anche l'amalgama per tanti altri piatti, è l'uovo; gli ingredienti che è possibile associare ad una frittata sono praticamente infiniti...ortaggi, vegetali, salumi, formaggi di ogni genere e gusto, senza disdegnare la pasta. La frittata di oggi è a base di cipolle…e qualche lacrima!

 "Da una lacrima sul viso, ho capito tante cose...".Così diceva una famosa canzone di quando ero bambina e tutto sommato è proprio vero....anche se bisogna dire che il pianto è vissuto in modo profondamente diverso da ognuno di noi. C'è chi lacrima come sfogo nei momenti difficili, valvola del dolore, scarico della tensione, chi piange negli istanti di gioia incontenibili e di grande commozione, e c'è invece chi, ovviamente secondo le situazioni, riesce a tirar fuori la forza necessaria per non testimoniare in modo tangibile, le proprie emozioni: vantaggiu a 'nuddu, questa dovrebbe essere la regola da mettere in pratica davanti ad occhi poco amichevoli ed estranei.

Quando si pelano  le cipolle, piangere, invece, è quasi inevitabile ma quel genere di lacrime sono in realtà un riflesso incondizionato. Il nostro occhio reagisce a stimoli esterni, difatti gli acidi sulfenici sono convertiti in particolari enzimi chiamati allinasi, rilasciati quando le cellule della cipolla vengono deteriorate dalla lama del coltello, è in questa maniera l’allinasi, che nun è robba che si mangia, viene liberato come gas e provoca la pungente sensazione che molti di noi conoscono fin troppo bene. Il nostro organismo, dunque, lacrima di riflesso per diluire o lavar via la sostanza irritante.

Ma quanto sono buone le cipolle? Sì, vabbè, ogni tanto si incontra qualcuno che fa finta, le snobba, le guarda con sospetto, ma come sarebbe la cucina senza la cipolla?  La tecnica per cucinare una frittata va acquisita con tempo ed esercizio; infatti, la manovra che consente alla frittata di cuocersi su entrambi i lati, è abbastanza delicata e può concludersi, in caso di errore, in una tragedia che vede la frittata, ben che vada, spiaccicata sul pavimento o a metà tra la padella e la fiamma, risvolto che, quando accade, rappresenta motivo di sonore risate da parte di chi assiste alla scena! Fuori dalla cucina, però, per alcuni, girar la frittata è l'unica specializzazione!  

Tutto è pronto,quindi…ci siamo: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle, birra familiare gelata, tifo indiavolato... Drin, Drin!

 

Ingredienti per 4 persone: 6 uova, 1 kg cipolle, 100 grammi di parmigiano, prezzemolo tritato, 3 cucchiai di pangrattato, olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b.

 

Preparazione

 

Pulire, lavare e tagliare a fettine sottili le cipolle Metterle in una padella con un filo d’acqua ed un pizzico di sale e farle cuocere a fiamma media fino a far evaporare l’acqua (questo procedimento rende le cipolle più digeribili). Aggiungere 2 cucchiai di olio e farle soffriggere per circa 5 minuti. In una ciotola sbattere le uova con il sale, il pepe, il pangrattato, il parmigiano, il prezzemolo Aggiungere le cipolle Porre sul fuoco una padella (di 22cm) con 3 cucchiai di olio e versare il tutto. Cuocere a fuoco lento prima da un lato e poi dall’altro.