"Se è vero che la classe non è acqua, negli ultimi tempi, spesso, buone maniere e buona educazione fanno acqua da tutte le parti!"
Stile e buon gusto sono, sempre più, elementi fondamentali per distinguersi socialmente e professionalmente! E' giunto il momento quindi di cambiare rotta: fate agli altri quello che gli altri vorreste facessero a voi, in termini di rispetto, cortesia e riguardo.
Il "Galateo", a tavola e fuori, non passa mai di moda e le buone maniere sono la grazia del saper vivere. E siccome scrivere di cucina non significa solo miscelare ingredienti, lo sguardo si spinge oltre, curiosando in ambiti non strettamente gastronomici, perché se è importante conoscere che cosa si mangia, altrettanto importante è capire come, con chi si mangia e che cosa ruota intorno al "cibo".
Tra pittori (che dipingono Santi e diavoli), personaggi di medio spicco o esseri geniali, conservo un'amicizia della quale vorrei parlare: le buone maniere. Le Buone maniere sono il motore della vita, e consentono di tirarsi sempre fuori e dunque non sfigurare mai, rivendicando in qualsiasi luogo/situazione il proprio stile. Figure preziose e assai rare, che riassumono la grazia del saper vivere.
Argomento superato? Sarà! Certo è che l'eleganza interiorizzata è una grande dote che ancora oggi lascia senza fiato, specialmente chi ha il piacere di identificarla. Quando si tratta di buona creanza, infatti, non si possono avere due metri e due misure, uno per coloro con cui volete fare bella figura e uno per chi non considerate importante. Tutti sono capaci di mostrare deferenza ad un re, ma ci vuole un gentiluomo per mostrare rispetto nei confronti di chiunque, a tavola e fuori.
Che non si dovrebbe parlare con la bocca piena e nemmeno far palline con la mollica del pane, è risaputo... ma il bon ton non è solo questo, bensì un insieme di norme comportamentali molto più complesse, un vero codice che sancisce atteggiamenti sociali e convenzionali. Il bon ton, che tradotto letteralmente significa "buona educazione" ed in italiano è sinonimo di Galateo, rappresenta un regolamento applicato alle consuetudini e alle abitudini quotidiane, che si dovrebbero seguire alla lettera, per il completo rispetto nelle relazioni sociali.
Negli anni è stato "snobbato" dalla modernità e dalle inclinazioni del nostro vivere così differente dai tempi di Galeazzo Florimonte, che nel 1558 ispirò Monsignor della Casa alla stesura della "bibbia delle buone maniere". Ma, anche se i diversi ritmi attuali hanno rivisitato notevolmente tutte quelle regole che erano state stilate, una generosa dose di cortesia e buon senso dovrebbero valere sempre, e nonostante non si conoscano alla perfezione tutti i dettami di questa antica dottrina. Vivere in società prevede innanzitutto il rispetto altrui. Sviluppare una certa sensibilità ed attenzione nei confronti del prossimo è la prima vera regola base su cui adagiare tutte le altre nozioni del Galateo.
Nell'interpretazione di queste norme, è naturalmente necessario tener bene in considerazione anche le nuove conoscenze che con i tempi moderni si sono acquisite. "È qui la festa?". Un tempo si entrava e se non si conosceva nessuno ci si rassegnava tutt'al più a fare tappezzeria; ora c'è il cellulare, salvifico compagno di viaggio, quasi un'escort sociale che, se la conversazione langue, ci sottrae alla tappezzeria mettendoci apparentemente in contatto con il mondo. Ma trasforma anche e parecchio la dinamica di ogni relazione sociale e le notizie in diretta, arrivano subito - a volte puntuali, in taluni casi difformi - su Facebook, Twitter, MySpace, Linkedin, Google Plus ed ogni altra sorta di rete sociale.
Nascono così, di fronte a questa irruzione della tecnologia nelle regole della buona società, tentativi di riequilibrare; si sente l'urgenza di fabbricare "nuovi galatei" a caccia di codici di comportamento che rimettano un po' in ordine le cose e che arginino le maleducazioni insorgenti di chi tenta di fotografarti a bruciapelo, entrando nella tua vita, spesso senza chiedere neppure il permesso. Conoscenza, perspicacia, rispetto e saggezza, oltrepassando i confini di qualsiasi regola scritta, ci permetteranno d'affinare il miglior bon ton che si possa mettere in pratica, pur non sottraendosi all'uso delle tecnologie moderne.
Tenendo sempre in mente queste regole - civili e morali - aggiungere un posto alla nostra tavola, quale metafora di una bacheca virtuale, offrirà maggiore enfasi.
E' bello quando al centro della tavola ci sono i fiori freschi, quando i biscotti non sono presentati dentro il loro pacchetto chiusi da una molletta ma nella biscottiera, quando il tovagliolo di stoffa è ben piegato e le posate sono lucide...ma soprattutto è bello scegliere con chi condividere la propria tavola, reale o virtuale che sia.
La tavola è per molti un "luogo" intimo, rilassante, il posto in cui ci si ritrova dopo una dura giornata di lavoro, dove si condividono le gioie, dove ci si raccontano quotidianità e progetti, elaborando così il miglior piatto per chi amiamo. In più svela come conoscere davvero una persona, decodificando il suo linguaggio corporeo durante una pausa conviviale. Uno dei modi più efficaci per capire davvero i propri simili è infatti invitarli a consumare un pasto insieme. L'ignaro convitato forse non immagina che la tavola, disponendo all'intimità e alla condivisione, inducendo alla confidenza e al rilassamento, sia uno dei luoghi in cui l'essere umano, involontariamente, rivela se stesso, si espone, e a volte, ahinoi, si smaschera.
Una tavola curata e accurata dove ogni cosa è al suo posto rende un pranzo, un brunch o una cena un momento speciale e siccome riempirsi gli occhi di cose belle fa bene al cuore, mettere un pizzico di attenzione anche nella mise en place , non guasta. Se ogni volta che dovete apparecchiare vi chiedete "la forchetta a destra o a sinistra?" oppure "il bicchiere per l'acqua dove lo metto?" Se, almeno una volta, vi siete sentiti come nella celebre scena di "Pretty Woman" alla prese con les escargots... ecco un promemoria da stampare e attaccare all'interno di uno sportello in cucina o, considerati i tempi moderni, sul vostro personal computer.
Le regole per apparecchiare la tavola non sono state inventate per mettere in imbarazzo le persone. È vero il contrario. Ma, rispolverando insieme la collocazione di tutti gli elementi teniamo sempre presente che soltanto le buone maniere rivelano sensibilità e sentimento. L'arma vincente, come per ogni cosa, resta sempre la capacità di ascoltare il proprio cuore e di usare la testa. Chi ne è consapevole sarà sempre impeccabile, anche se a tavola, per scegliere la forchetta giusta, dovrà riccorrere a qualche piccolo suggerimento.
"Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle ghiottonerie della mensa, ma dalla compagnia dei veri amici e dai loro discorsi" (Marco Tullio Cicerone, Cato Maior de senectute, 44 a.e.c.).
Posto d'onore: Galateo
Leggenda
1. Tovagliolo
2. Forchetta da pesce
3. Forchetta da pasto
4. Forchetta da insalata
5. Piatto fondo da minestra
6. Piatto piano
7. Sottopiatto
8. Coltello da pasto
9. Coltello da pesce
10. Cucchiaio da brodo
11. Coltello da burro
12. Piattino per il burro od il pane
13. Cucchiaio da dessert
14. Forchetta da torta
15. Bicchiere da acqua
16. Bicchiere da vino bianco
17. Bicchiere da vino rosso.
La nuova veste di Monreale News nel giorno del suo 14° compleanno
MONREALE, 15 settembre – Presentiamo oggi la nuova veste grafica di Monreale News, il nostro quotidiano, al quale diamo un nuovo look, un nuovo aspetto.