Frittata di patate

"Addabbanna a muntagna...patati"

C'è chi riesce a godere anche di un piccolo spicchio di felicità in pianura, chi, invece, preferisce volgere lo sguardo oltre!

Frittata, tortilla, omelette, chiamatela come più vi piace ma questo rimane un piatto unico e molto utilizzato nelle tavole di mezzo mondo per la versatilità dell'ingrediente principale: le uova sbattute.

Questa preparazione gastronomica, lo sappiamo tutti, è un pilastro del "nutrirsi inventando sapori", un "medium" per mille e mille ingredienti, tanto da aver generato piatti e tecniche bandiera (basta pensare alla Francia e alla sua omelette e alla Siclia con il "pisci r'uova" - ricetta presente in rubirca) per interi Paesi, ma anche per singole regioni. Ognuno, ha la propria. O le proprie. E ovviamente, dato il costo relativamente basso dell’ingrediente base ma anche la sua versatilità, ecco che la frittata fa da ponte tra cucina popolare e cucina super creativa, quella degli chef emergenti, così alla ribalta oggi.

 Le uova si prestano ad essere associate a moltissimi ingredienti: in primis le patate, per poi continuare con tutte le verdure possibili e immaginabili, fino al pesce, alla carne e alla pasta. Se è vero che chiunque di noi ha mangiato e forse preparato una frittata nella propria vita, è pur vero che preparare la frittata in maniera corretta non è una cosa facilissima.

 La fase della girata o del rivoltare è la cosa più complicata. Ma, a tal proposito un "dubbio amletico": girare o non girare?  Il cibo, la preparazione dei piatti, la cucina e comunque i temi alimentari compaiono di frequente nei proverbi e nei modi di dire, come metafore e...sarà inconsueto, forse, ma personalmente anche queste diventano occasioni per riflettere.

“Non rigirare la frittata”, è un modo di dire che abbiamo assimilato da quando cominciavamo a scandire le prime parole, imparandone anche il significato metaforico: non rivoltare il discorso in tuo favore, perché non si fa. E' il modo di dire che si addice perfettamente a coloro che, anche se con fare abile (ma comunque scorretto), tentano di rigirare il senso di un discorso, a loro favore. Un insegnamento simbolico: come non si rigira la frittata, così neanche il discorso.

Però come metafora, "in cucina" traballa alquanto, perchè la frittata, invece, la rivoltiamo. Un proverbio ambiguo e contraddittorio? I proverbi e i modi di dire, però, sono costruiti sulla saggezza e sull'esperienza popolare, questo lo sappiamo tutti, anche se son fatti per alleggerire il discorso, facendo altresì riflettere, sulla vita e sui comportamenti da tenere.

 Allora ho intrapreso una breve indagine a ritroso nel tempo, per mettere a fuoco e decifrare la natura apparentemente contraddittoria di tale citazione. Il "la" d'inizio è stata una considerazione personale: “Magari una volta, quando non avevamo le padelle antiaderenti, la frittata era meglio non rivoltarla”. Poi, illuminata, come spesso accade, da una storica, attenta e profonda valutazione ho compreso che tale riflessione, sebbene in ordine esclusivamente gastronomico, origina da una questione di gusto (Lorenzo il Magnifico, Francesco Sforza e Leonardo da Vinci si cibavano di frittate appena scaldate) legata, ovviamente, anche alla considerazione che l'uovo, in quanto alimento nobile, non potesse comportare rischi per la salute, anche se ingerito crudo e/o parzialmente cotto. 

Tornando a i tempi nostri, però, gastromicamente parlando, giriatela pure sta frittata...ma soltanto in cucina e per questa fase critica utilizzate un coperchio un po' più grande del diametro della padella, riversando poi il "cerchio di frittata" dalla parte opposta. La tecnica per girare una frittata va acquisita con tempo e con l'esercizio.

Solo qualche consiglio sulla consistenza della frittata: se vi piace più soffice potete montare gli albumi a neve e unirli a parte ai rossi sbattuti; se invece la preferite delicata potete aggiungere un cucchiaio di latte per ogni uovo.

Questa pietanza così particolare, così speciale, semplice o complessa che sia, regala a chi la mangia quell'istante di goduriosa felicità, fatta di sapori diversi tra di loro che si uniscono all'unisono. Sfido chiunque a dire che una frittata non è uno di quei piatti salvacena dell'ultimo istante! Basta davvero poco, delle uova, del formaggio e tutti gli ingredienti che la fantasia suggerisce!

Tra le frittate più conosciute ed apprezzate c'è quella di patate. La frittata con le patate è un ricco secondo piatto veloce e semplice da preparare dal sapore rustico e genuino. E' sostanziosa e saporita tanto che può essere considerata anche un piatto unico.

Una curiosità anche sui nomi della frittata nei dialetti italiani: in Basilicata e in Puglia si chiama fr'ttat, mentre in Piemonte e nel pavese frità. In Emilia Romagna si chiama fartéda in Emilia, mentre a Parma fritéda e Piacenza fritä. Nel Veneto invece fortaja, anche se a Venezia fortàgia.

E in Sicilia? Chiedete una frocia! In quanto al perchè di tale definizione, meglio lasciarvi nel dubbio...siamo a tavola!

 

Ingredienti: patate medie, 1 cipolla, 6 uova, 4 fettine di provola, 50 g di parmigiano grattugiato, olio extravergine d'oliva, sale e pepe q b

 

Preparazione

Tagliare la cipolla a fettine sottili e farla stufare in una padella antiaderente a fiamma bassa. Quindi toglierla dalla padella e metterla da parte. Aggiungere altro olio nella stessa padella (questa volta più abbondante) quindi unire le patate anch'esse tagliate a fettine.

Aggiustare di sale, e mescolandole dolcemente portandole a cottura. A parte battere le uova con il formaggio grattugiato, la provola tagliata, il sale quanto basta e un pizzico di pepe. Quando le patate avranno raggiunto la cottura ideale aggiungete le cipolle, mescolando bene. A questo punto unire le uova sbattute, avendo cura di distribuirle uniformemente sulle patate. Fate cuocere la frittata a fuoco dolce fino a quando la base non sarà dorata, quindi giratela con l'aiuto di un coperchio e fatela cuocere anche dall'altro lato.

Servite la frittata calda calda.