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Tra il dire e il fare, c'è di mezzo..."l'uovo"

| Federica Cordone | Cucina Siciliana

A Pasqua, infatti, il detto "rompere le uova nel paniere" diventa un pacifico dovere!

Donare un uovo di Pasqua è per noi una consuetudine quasi ovvia e meccanica, ma, in realtà, perché regaliamo uova e quale significato simbolico esse stanno a rappresentare?

"Omne vivum ex ovo", cioè "tutti i viventi nascono da un uovo", è il motto che per secoli ha spiegato il principio che la vita non può avere origine dal nulla. Da esso capiamo quale importanza abbia sempre avuto l'uovo, con la sua forma perfetta, nel nostro immaginario. In tutto il mondo, l'uovo è il simbolo della Pasqua. Dipinto o intagliato, di cioccolato o di zucchero, di terracotta o di cartapesta, l'uovo è parte integrante della ricorrenza pasquale e nessuno vi rinuncerebbe...

Le origini della simbologia dell'uovo risalgono a tempi antichissimi, addirittura precedenti alla nascita della religione cristiana. Il simbolo principale che ha da sempre rappresentato l'uovo è quello della vita, ma anche quello che riguarda la sacralità ha rivestito un ruolo importante, già da millenni prima di Cristo.

Alcune culture pagane consideravano il cielo e la terra come due parti che unite formavano un uovo, mentre gli egiziani ritenevano che fosse il centro dei quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. Per quanto riguarda la tradizione di donare uova, si hanno documentazioni dai tempi degli antichi Persiani, che erano soliti scambiarsi le uova di gallina (a volte sommariamente decorate a mano) al principio della primavera. Quindi l'uovo, seguendo un filo conduttore logico, rappresenta dapprima la vita, poi la primavera e dunque la rinascita, andando poi a delinearsi, con l'avvento del cristianesimo, come simbolo della risurrezione, appunto della rinascita dell'Uomo.

Una leggenda racconta che Maria Maddalena stava portando delle uova cotte da condividere con le altre donne al Sacro Sepolcro quando, improvvisamente, le uova stesse si colorarono miracolosamente di un rosso brillante non appena lei vide il Cristo risorto. Una leggenda diversa, ma non necessariamente in contrasto con la precedente, riguarda gli sforzi di Maria Maddalena di diffondere il Vangelo. Secondo questa tradizione, dopo l'Ascensione di Gesù, Maria si recò dall'imperatore di Roma e lo salutò dicendo "Cristo è risorto", dopodiché lui indicò un uovo sul suo tavolo e asserì: "Cristo non è risorto più di quanto quest'uovo sia rosso". Dopo questa asserzione l'uovo si colorò immediatamente di un rosso sanguigno.

L'uovo è oggi una pietanza tipica delle festività pasquali: prima, infatti, veniva conservato durante la Quaresima, a causa del digiuno, per venire poi consumato successivamente. La tradizione balcanica e quella greco ortodossa prevedono la preparazione dell'uovo (rassodamento e decorazione con il colore rosso) durante il giovedì santo ed il suo consumo durante il giorno di Pasqua.

Ma è l'uovo di cioccolata quello che ha avuto la sua maggiore diffusione, soprattutto a partire dal XX secolo, e vanta il maggior consumo durante il periodo pasquale. E l'aggiunta, al suo interno, di un regalo è stata probabilmente la molla che ha fatto incrementare la sua popolarità in ambito commerciale, in particolar modo tra i più piccoli. Di fatti, fino a pochi decenni fa, la preparazione delle uova di cioccolato era di pertinenza di esperti artigiani cioccolatai, ma in tempi più recenti l'incremento nella richiesta ha reso necessario un processo di tipo industriale. Certo, le uova artigianali restano pregiate, ma la loro diffusione è nettamente inferiore rispetto a quelle commerciali. Adesso è anche possibile optare per differenti tipi di cioccolata, sempre più soggetta ad inchieste di marketing, come quella di soia, quella aromatizzata alla frutta, quella al peperoncino e tanti altri tipi, oltre ovviamente al classico binomio fondente e al latte.

L'uovo è presente in molti modi di dire della tradizione popolare. Eccone alcuni. Addina chi canta fici l'ova: si dice di qualcuno che nasconde, dietro un atteggiamento composto, qualche malefatta; Ova ammericani su': con riferimento all'uovo di Colombo, si dice di trovata semplicissima che risolve un problema da tutti considerato irrisolvibile; Rumpiri l'ova 'nnu panaru: si dice di qualcuno che poco opportunamente si intromette per ostacolare l'operato di un'altra persona; Chinu comu l'ova: pieno a tal punto da non poter deglutire null'altro; cuntari addini prima c'a nescinu ri l'ova: si dice di chi conta galline senza aspettare che escano dalle uova; Ciscari u pilu 'nta ll'ova: essere estremamente minuzioso e cercare sempre anche i minimi difetti nelle cose; 'U rumuri 'un cunta. Quannu l'apri viri zoccu c'è: non importa come appaiono, soltanto "aprendole" scopri qual'è la vera essenza delle cose;  Megghiu oi l'ova ca' addina rumani: è più sicuro accontentarsi di quello che si ha al momento e non rischiarlo per avere altro; S'un rumpi l'ova, a' frittata 'un rinesci: si dice quando per ottenere uno scopo bisogna pagare un prezzo molto alto e più o meno lecito;  Bedda frittata: si ci riferisce ad una cosa malriuscita o ad un disastro sia pratico che figurato; Vutò a' frittata: si dice quando qualcuno rigira un argomento di discussione in tutti i modi, pur di avere ragione; A iaddina fa l'ovu e 'o addu c'abbampa u culu: riferito a chi si vanta e millanta, pur al cospetto di fatiche altrui; Ci voli furtuna macari a friiri ‘n’ovu: la fortuna è spesso determinante anche nel fare cose semplici.

 L'uovo è il simbolo stesso della vita. Nonostante sia apparentemente morto, esso contiene una vita che sorge improvvisamente dal suo interno. E questo è il senso della Pasqua: dopo la morte viene il passaggio per la risurrezione e per la vita.

Ed infine, per i nostri lettori, una filastrocca tradizionale sul tema:

"Nell'uovo di Pasqua che mai ci sarà?

C'è forse nascosta la felicità?

Apritelo piano se no, la per là,

la dolce sorpresa scappare potrà"

 

Buona Pasqua a tutti!

 

 

 

 Ingredienti: 700 grammi cioccolato fondente amaro, 1 stampo per 'uovo: di metallo o di plastica o di silicone,1 sorpresa

 

 

 

Preparazione

 

 

Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria, a fuoco basso, in modo che il cioccolato si fonda gradualmente. Mescolate di tanto in tanto in modo che il cioccolato non si attacchi alle pareti del pentolino.Quando si sarà sciolto, aiutandovi con il dorso di un cucchiaio, spalmate in modo uniforme la cioccolata all’interno di ognuno dei 2 stampi per uova, lasciando riposare a temperatura ambiente per una ventina di minuti, in modo che si solidifichi.
A questo punto potete procedere al secondo strato, così che l’uovo sia più solido e consistente. Potete, se volete, creare ancora qualche strato: tutto dipende dai vostri gusti. 

Una volta che il cioccolato sarà completamente solido, dovrete staccare le due semi uova di cioccolato dagli stampi. Con gli stampi di policarbonato l’operazione è piuttosto semplice: basterà muovere delicatamente gli stampi e l’uovo uscirà senza difficoltà. Se usate stampi di alluminio, prelevare l’uovo potrebbe essere più complicato: in caso di difficoltà a estrarlo, provate a scaldare leggermente gli stampi con un phon o con una fonte di calore simile, facendo una leggera pressione.

Una volta che le due metà sono pronte, potete riempirle con la sorpresa. Per chiudere l’uovo, è sufficiente invece passare una lama riscaldata su una delle due metà e far aderire l’altra metà, tenendo l’uovo ben fermo fino a quando la cioccolata non si sarà raffreddata e solidificata.

Accorgimenti:Il calore delle mani potrebbe danneggiare l’uovo: per evitare che ciò accada, usate dei guanti mentre lo lavorate.

Idee e varianti:Naturalmente non è obbligatorio usare il cioccolato fondente. Questa ricetta è adatta a essere preparata con la cioccolata che più vi piace: al latte, al peperoncino, gianduia…
Potete inoltre decorare l’uovo con fiorellini di zucchero, ghiaccia reale, glassa…

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 15 settembre – Presentiamo oggi la nuova veste grafica di Monreale News, il nostro quotidiano, al quale diamo un nuovo look, un nuovo aspetto.

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