"A la casa di lu patruni ogni jornu è festa..."
La Sicilia é sempre stata protagonista nel mondo del gelato. E il gelato siciliano si é, nel tempo, diffuso ovunque. Meno conosciuta é, però, la versione detta "di campagna".
Non me ne vogliano i puristi o tutti coloro ai quali, per il caldo e il periodo strettamente collegato alla "prova costume", spalancheranno i loro occhi lasciandoli "stiddiari" (illuminare come stelle) e, forse, grideranno anche allo "scandalo" per la scelta del piatto, ma...ancora una volta, in considerazione della chiamata in campo della nostra Nazionale di calcio, sentivo il desiderio di proporre una preparazione che rappresentasse il tricolore.
Questo dolce, noto in tutta la regione non è in realtà un gelato, anche se ne assume spesso sia le forme che i colori. Ne prende nome, invece, perché si scioglie in bocca, appunto, come il gelato. In "Vacanze romane" la Hepburn esibiva la Vespa e un cono di gelato, Dalla e De Gregori cantavano un gelato "al limon" mentre la Nannini quello "al veleno", l'allora presidente Clinton passeggiava per Roma con il cono in mano e la mediterranea Cucinotta si faceva ritrarre con il nostro gelato spiegando che si trattava di una passione coltivata fin da piccola...
Citazioni che testimoniano un sentire positivo talmente diffuso da far sì che, negli anni trascorsi, importanti "volti" si siano concessi all'abbinamento della loro immagine con quella del gelato artigianale italiano.
E se avessero gustato il nostro "gelato di campagna"? Dolce tipico siciliano, di origine araba, venduto sulle bancarelle che colorano ed animano i festini della Trinacria, in particolar modo quello di S. Rosalia. Una ricetta che inoltre rappresenta il tricolore, che racchiude il colore dell'amore, della purezza e della speranza. Una ricetta che, in considerazione del particolare momento economico e sociale del nostro Paese, emana sapore d'Italia. Semplice, genuina, autentica, un pò come vorrei continuasse ad essere la mia terra, ricca di valori e tradizioni inviolate dal tempo.
Un dessert ed un passatempo ideale da gustare nell'attesa di assistere all'impresa degli azzurri alla volta di un ennesimo trionfo agli Europei.
"Gelato di campagna" o "giardinetto", nel quale oltre allo zucchero, che è l'ingrediente principale in assoluto, sono presenti i pistacchi e le ciliegie (o fragoline), largamente impiegati oltre che per il gusto anche per il color verde e rosso scintillante del dolce; le mandorle, la cannella e la frutta candita, frutti peculiari della terra di Sicilia, vennero aggiunti a gratificazione della cultura magrebina. Recentemente, per conferire più agevolmente la tipica colorazione al dolce, vengono utilizzati anche dei coloranti vegetali.
Manipolato, come spesso accadeva per i dolciumi, all'interno dei monasteri, il "gelato di campagna", si diffuse nel 1860 per acclamare l'arrivo di Garibaldi ed esaltare l'avvenuta annessione all'Italia e, da allora, è una leccornia che i palermitani, validi testimoni del tricolore, nel periodo di ogni festa popolare tanto quanto alla vigilia di occasioni speciali, non si fanno mai mancare!
E' il pezzo forte di tutte le bancarelle dei "turrunara" che nonostante il passare degli anni e le inevitabili "contaminazioni", in barba anche alle diete, resiste collocandosi ancora nel firmamento dei dolciumi come un classico dell'antica arte pasticciera palermitana.
Forza Italia...ad maiora semper!
Ingredienti per 6 porzioni: 600 gr. zucchero semolato, 100 gr. di mandorle intere, 50 gr. di granella di mandorle, 50 gr. di pistacchi interi, 50 gr. di nocciole tostate, 100 gr. di frutta candita a cubetti, 80 gr. di acqua, coloranti naturali q.b., gocce di cioccolato fondente.
Preparazione
In un pentolino, a fuoco medio, sciogliere lo zucchero nell'acqua.
A 70°C aggiungere sia le mandorle intere che a granella, i pistacchi e le nocciole, mescolando continuamente fino ad addensare quasi del tutto. A questo punto, aggiungere la frutta candita e scendere dal fuoco, colorare a piacere separatamente, continuando a mescolare energicamente.
Unire le sezioni colorate in un unico stampo, possibilmente di forma rettangolare, e mettere in frigo per circa 6 ore. Passato il tempo anzidetto, tagliare a fette proprio come se fosse un gelato. Disporre du un piatto da portata, guarnendo con gocce di cioccolato fondente.
"...Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme; di fonderci insieme già l'ora suonò...Italia chiamò..."