Mancia ru to mancia e...di stu "risu" saziatinni!
Le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici....
Ebbene, dopo tanto marrone godurioso ma assai calorico, taaaanto di cioccolato, cacao, castagne...un po' di verde è quasi obbligatorio! Ma che verde...
Quella che vi propongo oggi è, infatti, una verdura particolare, che cresce spontanea nei campi, facile da riconoscere grazie alle grandi foglie verde scuro, ricoperte da una peluria leggermente pungente al tatto, e dal "profumo" inconfondibile.
Borago officinalis, "Borragine", in Sicilia detti "Vurrani".
Immagino già, la disapprovazione di qualcuno; il caratteristico archetto di disappunto che si starà tracciando sulle loro labbra, nello storcere un po' la bocca...ma per una volta, e per voi stessi, invece di esprimere ostilità verso alcuni alimenti, provateli! Chissà, scevri da condizionamenti personali, magari soltanto visivi o olfattivi, riuscirete anche ad apprezzarne il gusto, non privando il vostro organismo di così spiccate, benevoli proprietà!
I "vurrani", quindi...L'etimologia del nome è incerta. Alcuni suppongono che derivi dall'arabo "abou = padre" e da "rash = sudore" cioè "padre del sudore", per via delle sue proprietà sudorifere. Altri suppongono che derivi dal latino "borra" = tessuto di lana ruvida, per via della peluria pungente che ricopre tutta la pianta. Altri ancora sostengono che provenga dal celtico "barrach = uomo coraggioso" in quanto i guerrieri di questo antico popolo erano soliti bere vino con infuso di borragine prima di ogni battaglia, in quanto sostenevano che desse coraggio.
E' una pianta annuale che cresce allo stato spontaneo nei Paesi Mediterranei. Proveniente dall'Europa e dal Nord Africa ,è conosciuta anche per i suoi bellissimi fiori blu/violetto, a forma di stella. La borragine è "galattogena" ( aumenta il latte materno nelle puerpere, regola la funzione ormonale e grazie alla presenza di fitoestrogeni può avere una influenza diretta sullo sviluppo del seno) e "nervina" (è un'eccellente "tonico" offerto da madre natura). E' ricca di minerali essenziali quali calcio e potassio, acido palmitico e tannini, acidi grassi essenziali, Omega-6, acido gamma linoleico (24%) e acido linoleico (38%) necessari per una corretta funzione cardiovascolare. Svolge importantissime funzioni diuretiche, espettoranti e anti-infiammatorie ed, inoltre, agisce sul sistema nervoso prevenendo, curando ed alleviando la depressione.
Anticamente, infatti, la borragine era considerata "antidoto" alla tristezza, e gli antichi Greci, la usavano, anche, per curare i mal di testa da sbronza! Plinio chiamava questa pianta "Euphrosinum" perchè, a suo dire, rendeva l'uomo euforico, felice e contento "Ego Borago Gaudia semper ago", ritenendo addirittura che la borragine fosse il famoso "Nepente" di Omero"!
Di questa pianta si usano anche i fiori che possono essere canditi , usati per la preparazione e guarnizione di molte torte e prodotti dolciari, o congelati in cubetti di ghiaccio per aggiungerli ai punch o ai drink. Come "buon auspicio", vengono usati per gli addobbi in occasione di matrimoni o nascite. Il nome gallese per la borragine, "llawenlys", significa, infatti, "erba della contentezza".
Ma è in Cucina, che la borragine trovo posto in mille preparazioni. Il gusto assai delicato e la consistenza vellutata che assume dopo la cottura la rendono, infatti, ottima nelle frittate, aggiunta alle minestre di legumi, soffritta in padella con carne di maiale o salsiccia, come contorno (saltata in padella con olio,aglio e peperoncino), in aggiunta a ricotta fresca è usata per il ripieno dei ravioli e, naturalmente, anche per la preparazione di eccellenti risotti...
Del riso...anche la scelta di questo cereale, non è ovviamente casuale. La pasta è più ricca di proteine, mentre il riso contiene più amido e ciò fa sì che durante la cottura quest'ultimo assorba notevoli quantità di acqua, fino a triplicare il proprio peso; per questo motivo il riso è, infatti, un alimento meno calorico e più saziante della pasta, più digeribile e riequilibrante!!!
Insomma...chi ben comincia è a metà dell'opera!!!
Ingredienti per quattro persone: 250 grammi di riso (vialone nano o carnaroli), 400 grammi di borragine, 50 grammi di guanciale o bacon, un cipollotto bianco, 1 spicchio d'aglio in camicia, brodo vegetale q.b., olio e.v.o., 50 grammi di parmigiano grattugiato, 1 bicchiere di vino bianco, sale, pepe nero, prezzemolo e fiori di borragine per guarnire.
Ingredienti per il brodo vegetale: 2 carote, coste di sedano bianco, 1 cipolla, 2 pomodori, 1 foglia di alloro, timo.
PREPARAZIONE
Usando dei guanti, pulite e lavate più volte la borragine in acqua tiepida, questa favorirà l'eliminazione del terriccio dalle foglie.
Badate di sfilare bene i gambi, risulteranno meno fibrosi. Tenete da parte qualche fiore per la decorazione del piatto e dedicatevi alla preparazione del brodo vegetale. Fate lessare in abbondante acqua leggermente salata tutti gli ortaggi, aggiungendo i gambi della borragine, la foglia di alloro e un pizzico di timo. Salate e fate cuocere a fuoco medio per 15 minuti. Filtrate e tenete da parte, in caldo.
In una casseruola capiente, mettete il cipollotto tritato finemente ed irrorate con olio extra vergine d'oliva. Accendete la fiamma e dopo un paio di minuti, aggiungete lo spicchio d'aglio in camicia. Lasciate rosolare il tutto e unite la borragine tagliata in piccoli pezzi ed il guanciale a listarelle. Togliete lo spicchio d'aglio e aggiungete il riso. Alzate la fiamma e sfumate con il bicchiere di vino bianco. Appena il vino sarà evaporato, procedete come per un classico risotto aggiungendo il brodo bollente man mano che si asciuga, sempre mescolando. A cottura ultimata, a fiamma spenta, mantecate con un filo d'olio, il parmigiano ed il prezzemolo tritato finemente.
Una spolverata generosa di pepe nero e......in questo modo sarete pronti per affrontare i prossimi "marroni" della nostra rubrica!
Naturalmente... è una dolce promessa!
Se, però, volete comunque esagerare...provate pure ad aggiungere al risotto caldissimo, dei dadini di provola oppure della ricotta fresca!
Unni c'è gustu, un c'è perdenza...
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