Cucuzza Centenaria

Conzala comu voi è sempri cucuzza...

I piatti della cucina siciliana sono nella loro tradizione frutto di scarsità di risorse e grande fantasia, miscela che è riuscita comunque a creare una cucina originale, spesso personalizzata per la scelta di ingredienti considerati anche impopolari. La Sicilia è difatti terra di forti contrasti, anche dal punto di vista gastronomico...

Il Chayote (Sechium Edule) è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee (la stessa famiglia dei meloni, dei cetrioli e delle zucche gialle). Originario del Sud America è conosciuto in Sicilia con il nome di patata o cucuzza spinusa o, ancora piu' comunemente, cucuzza centinara. Nonostante l'impropria definizione, ovviamente, non è una patata, però è sicuramente spinosa! E' una pianta rampicante, i cui viticci sviluppano molto in fretta ed è straordinariamente generosa, da qui il nome centenaria, proprio per il numero di frutti che può fare.

E per fortuna... perchè queste zucche sono molto buone e versatili in cucina!!!

La particolarità di questo ortaggio è la riproduzione: è una pianta vivipara, cioè non si riproduce tramite il seme, ma tramite lo stesso frutto, che va interrato appena sotto la superficie della terra.

Il frutto, una sorta di zucca verde del peso medio di 300 grammi circa, e' completamente ricoperto di aculei spinosi; è un ortaggio di forma ovoidale che può raggiungere i 15 cm di altezza, dal colore superficiale che può andare dal verde scuro fino al giallognolo. Il sapore è dolciastro, la polpa è molto soda e compatta, senza semi. Cioè, viene erroneamente considerato seme la parte più dura che si trova all'interno dell'ortaggio ma, in realtà, polpa e seme sono tutt'uno tanto che per riprodurre la pianta, occorre interrare il frutto intero.

Risulta poi che sia straordinariamente ricco dal punto di vista nutrizionale: contiene vitamina C, amminoacidi, ha effetti diuretici e sarebbe in grado di favorire lo scioglimento dei calcoli renali. E' utile nella prevenzione dell'arteriosclerosi, dell'ipertensione e dell'infarto. Infine, caratteristica che al giorno d'oggi non guasta, è particolarmente indicato anche nelle diete dimagranti, in quanto povero di sodio e ricco di acqua.

Tutto in una zucchetta irta di spine dure e davvero poco amichevoli!

La Centenaria è usata come una normale zucchina: di solito viene fritta (ottima in pastella), stufata o bollita e condita come un'insalata e per preparare gustosissimi spezzatini di carne (sia rossa sia bianca). E' apprezzatissima anche in agrodolce, con soffritto di aglio ed aceto bianco e la si può usare addirittura candita per torte e dolci in genere.

Trattando della centenaria, non posso esimermi dal segnalare una materna ed amorevole nota d'attenzione: mi raccomando, sbucciate queste zucchine usando dei guanti - non soltanto per le spine, ma anche per quella specie di latte colloso sotto la buccia che vi macchierà le mani e ve le renderà appiccicose !

A questo punto, forse, vi starete domandando: ma perché mettersi a mangiare questi ortaggi strani e difficili da trattare?

Innanzitutto perché è importante variare l'alimentazione, per la salute e per lo spirito, poi perché per molti siciliani, in special modo, è assai divertente far gustare alla nuova generazione cibi meno comuni, ma che preparavano le nostre nonne...

Una pianta davvero poco esigente e di facile coltivazione. Poche le sue necessita:un posto soleggiato, concime per una migliore fioritura e uno steccato, o meglio ancora, un arbusto sul quale arrampicarsi! E' stata anche quest'ultima caratteristica che mi ha spinta a scegliere questo ortaggio per la ricetta di oggi.

La memoria è un cocktail di esperienze ed una semplicissima ricetta, diventa l'occasione che mi fa ladra, riportando in vita ricordi legati all'infanzia. I miei occhi, così, inseguendo quella luce calda, rivedono la scena suggestiva della corsa spontanea della centenaria sugli alberi...che nello specifico, per quel che mi riguarda,  erano "ulivi", addobbati da quelle sfere ovoidali come fossero alberi di Natale....

Una ricetta, penserete....soltanto questo! Eppure molti, forse proprio come me, anche attraverso una piatto, a volte, avranno provato un tuffo al cuore e percepito nell'aria l'eco di voci lontane.

Anche cucinando, ci si può rivedere in un giardino a quattro, dieci, diciotto anni...sempre gli stessi e sempre diversi, ma sempre affamati di vita.

 

Ingredienti per quattro persone: 800 grammi di maiale tagliato a tocchetti, 3 zucchine centenarie, 2 gambi di sedano, 1 cipolla grande, 50 grammi di farina, 150 grammi di polpa di pomodoro, 1 bicchiere abbondante di vino rosso, foglioline di salvia, olio extravergine di oliva, sale e pepe e una bustina di zafferano.

PREPARAZIONE

Sbucciate la centenaria tenendola in mano longitudinalmente. Eliminate la parte centrale più dura, come se fosse un torsolo e tagliate la polpa a pezzetti (piuttosto grandi – come quando tagliate a tocchetti le patate per infornarle). Affettate la cipolla e tagliate il sedano a pezzetti, fate appassire con un filo d'olio, in una casseruola piuttosto larga. Infarinate i cubetti di carne e con un setaccio eliminate la farina in eccesso. Rosolate la carne nella casseruola contenente il soffritto, unite le foglioline di salvia e sfumate con il vino rosso. Alzate la fiamma e lasciate sfumare l'alcool del vino per qualche minuto. A questo punto aggiungete la polpa di pomodoro, la zucchina centenaria, tre mestoli di acqua bollente e la bustina di zafferano. Salate, pepate e abbassate le fiamma al minimo, coprite e proseguite la cottura per tre quarti d'ora circa, mescolando spesso.

(Alternativa : c'è chi prepara anche il piatto, sostituendo il bicchiere di vino rosso con della birra bionda).

Provare per credere...se ne conosci il gusto, la centenaria non la eviti!