Torta al pistacchio
Oro verde di Sicilia...'a fastuca
Usato inizialmente nell’industria dolciaria (torte, pastarelle, torroni, mousse, confetti, gelati, granite..) e nella produzione degli insaccati (ottimo, infatti, nelle mortadelle), il pistacchio è arrivato recentemente sulle nostre tavole anche per la preparazione di primi e secondi piatti. La cucina è un vocabolario della memoria ed il cibo è il nome!
Questa considerazione per ricordare che furono gli Arabi, strappando la Sicilia ai Bizantini, a promuovere e a diffondere la cultura del pistacchio nell'isola. Dal termine arabo “fastuq” al dialetto siciliano "fastuca", il pistacchio è citato addirittura nella Genesi, fra i doni che Giacobbe inviò al faraone nel 1802 a.C.: "Prendete con voi dei migliori prodotti di questa terra, dice Giacobbe ai figli, e portateli in regalo a quel signore: un pò di resina, di miele, di storace, di mirra, di pistacchio e ...” , così come da Avicenna, considerato l'Ippocrate e l'Aristotele dell'oriente musulmano, nel suo "Canone della medicina", che lo prescriveva contro le malattie del fegato e lo definiva afrodisiaco.
Consumato in piccole quantità giornaliere è in grado di favorire l'abbassamento della percentuale di colesterolo nel sangue riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari e, grazie al suo contenuto di vitamina A, ferro, fosforo e polifenoli (antiossidanti), il pistacchio è un alimento molto indicato come ricostituente del sistema nervoso. Studi recenti, attribuiscono al pistacchio, per l'elevato contenuto di isoflavoni, addirittura sorprendenti proprietà antitumorali.
Insomma, un concentrato di sicilianità....chissà, sarà forse anche per questo che siamo carichi di passione, sangue caliente ed una certa furbizia, spesso esagerata.....
Ingredienti: 4 uova, 80 grammi di farina 00, 150 grammi di zucchero semolato, 80 grammi di fecola, 1 limone, 160 grammi di pistacchi sgusciati, 1 cucchiaino di lievito in polvere, 40 grammi di burro fuso, 1 pizzico di sale, zucchero a velo.