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Vampe di San Giuseppe, un bollettino di guerra

| Succede a Palermo

Numerosi gli interventi delle Forze dell’Ordine per fronteggiare diversi facinorosi

PALERMO, 20 marzo – Sembra un vero e proprio bollettino di guerra il resoconto delle Forze dell’Ordine sui numerosi interventi effettuati nella città di Palermo per contrastare il fenomeno delle consuete “Vampe di San Giuseppe”.

Anche quest’anno la ricorrenza, infatti, la tradizionale accensione delle vampe, nel capoluogo, è stata l’occasione perché, ad opera di alcuni irresponsabili, si inscenassero condotte ostili non soltanto nei confronti delle forze dell’ordine ma anche con riguardo al senso della comune e civile convivenza.
Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, unitamente a personale dei Vigili del Fuoco e della Rap, oltre che occuparsi dell’individuazione e dello spegnimento di incendi, hanno dovuto fronteggiare il gratuito atto vandalico che, in più di un caso, è degenerato in sassaiola e lancio di bombe carta, ad opera di giovani incappucciati, quindi, col volto travisato.

Le forze dell’ordine, già da alcuni giorni impegnate nel monitoraggio e nella realizzazione di servizi preventivi volti ad individuare per tempo le cataste preparate per le vampe, nella giornata di ieri, hanno profuso il massimo sforzo, schierando sul campo centinaia di unità ed intervenendo praticamente in ogni angolo della città.
Già a partire dalla mattina, si sono registrati interventi in vicolo Celso, via dello Speziale, via Carmelo Lazzaro e via Tricomi.
In quest’ultima via, sono state rimosse cataste ammassate addirittura nei pressi di fermate/capolinea di autobus cittadini. A breve distanza si è proceduto allo sgombero di un edificio abbandonato, garantito da lucchetti, all’interno del quale erano state ammassate centinaia di porte, bancali, pedane, travi ed altro tipo di legno.
Fondamentale l’apporto fornito dai Vigili del Fuoco per forzare i numerosi lucchetti e delle maestranze della Rap che, attraverso mezzi cassonati, hanno portato via i voluminosi arredi in legno.

A partire dalle 15, le attività si sono concentrate sullo spegnimento degli incendi. Sotto questo aspetto gli interventi si sono concentrati in piazza Sant’Anna al Capo, via Nocolò Spedalieri, via Lazzaro e Tricomi, via Li Puma (dove ha preso fuoco una palma in area condominiale), via Di Vittorio, piazza Scaffa e Ponte Ammiraglio, via Tiro a Segno, via Placido Rizzotto, nell’area esterna al castello della Zisa ed a Sferracavallo.
Praticamente ogni intervento è stato reso ancor più gravoso dall’ostilità di numerosi minorenni che hanno manifestato il loro dissenso allo spegnimento delle vampe, producendosi nel lancio di oggetti contundenti, bottiglie di vetro, pietre, fumogeni da stadio e bombe carta.
Momenti di tensione, in particolare, si sono registrati in via Spedalieri e Lazzaro, in quest’ultimo caso in zona non distante dall’ospedale Civico e nell’area esterna al Castello della Zisa, dove facinorosi hanno frapposto tra lo schieramento delle forze dell’ordine e le cataste di legno già date alle fiamme, barriere di cassonetti bruciati per precludere la circolazione di mezzi di servizio. In via Tiro a Segno, analoghe condotte hanno bloccato il senso di marcia in entrambe le direzioni.

Nell’area del Castello della Zisa, la fitta sassaiola indirizzata verso personale e mezzi delle forze dell’ordine, ha attinto anche alcune vetture civili parcheggiate, dannegiandole.
Tutte le operazioni su siti e quartieri cittadini, coordinate dall’alto dalla fondamentale assistenza fornita degli elicotteri dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, sono state documentate dalle riprese effettuate dal personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.
Le immagini degli incidenti sono già al vaglio degli investigatori che, già nelle prossime ore, potrebbero pervenire alla individuazione dei responsabili delle proditorie aggressioni.
Alcuni mezzi delle forze dell’ordine sono stati danneggiati e, nel corso degli interventi, pesonale della Squadra Mobile ha identificato alcuni giovani tra i 18 ed i 19 anni.

· Enzo Ganci · Editoriali

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