41 anni fa l’omicidio del giudice Rocco Chinnici, oggi il ricordo a Palermo
Assieme a lui morirono il maresciallo Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta e Stefano Li Sacchi
PALERMO, 29 luglio – Si è svolta questa mattina la commemorazione per il 41° anniversario dell’assassinio del giudice Rocco Chinnici. Nella strage morirono anche gli uomini della sua scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, insieme con Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile nel quale abitava il giudice.
Le fasi della cerimonia commemorativa, che ha riunito i numerosi presenti nel toccante ricordo dei caduti, sono state scandite dalla deposizione di una corona d’alloro sul luogo dell’assassinio, in via Pipitone Federico, dove sono stati resi gli onori ed è stata data lettura della motivazione della medaglia d’oro al valor civile.
Alla celebrazione sono intervenuti oltre i familiari dei decorati e dei feriti sopravvissuti al vile attentato, il Comandante della Legione “Sicilia”, il Generale di Divisione Giuseppe Spina nonché le massime Autorità civili e militari locali e regionali.
Successivamente, all’interno della chiesa di “San Michele Arcangelo”, è stata celebrata una messa, officiata dal Parroco, Don Alerio Montalbano e dal Cappellano Militare Don Salvatore Falzone in ricordo dei caduti.
Al termine della funzione religiosa, si sono succeduti gli delle autorità civili e militari presenti, tra coloro che hanno preso parola, la figlia del giudice, l’Europarlamentare Caterina Chinnici che ha sottolineato come il padre credesse fortemente nella necessità di accompagnare l’azione di contrasto investigativa e giudiziaria, con un’opera di profondo rinnovamento culturale.
Emozionato il ricordo del Generale Spina, che ha innanzitutto manifestato un sentimento di calorosa vicinanza ai familiari dei caduti, per l’immane dolore che hanno dovuto affrontare per la drammatica uccisione dei loro cari. L’alto Ufficiale ha altresì evidenziato come la tragica uccisione di questi uomini imponga una riflessione sul significato del sacrificio della vita nell’adempimento del dovere, che va oltre l’adempimento di un obbligo, perché implica di porre la propria vita al servizio del bene comune. La grandezza del sacrificio nell’adempimento del dovere risiede nella scelta di fare ciò che è giusto nonostante tutto, affrontando i rischi estremi per svolgere il proprio dovere che, con il sacrifico della vita, rappresenta per un servitore dello Stato il punto più alto dell’altruismo.
«Il giudice Rocco Chinnici - ha affermato il presidente della Regione, Renato Schifani – credeva fortemente nell’importanza che nella società, e soprattutto nei più giovani, nascesse una nuova coscienza nel contrasto alla mafia. E la sua lezione non va dimenticata: vincere contro la criminalità organizzata è una conquista quotidiana che richiede un cambiamento culturale. Lui per primo diede il via a una svolta nella lotta a cosa nostra creando un metodo che ancora adesso dà i suoi frutti. I suoi insegnamenti sono quanto mai attuali ed è nostro dovere custodirli e metterli in pratica».
Articoli correlati
Articoli correlati mobile
La nuova veste di Monreale News nel giorno del suo 14° compleanno
MONREALE, 15 settembre – Presentiamo oggi la nuova veste grafica di Monreale News, il nostro quotidiano, al quale diamo un nuovo look, un nuovo aspetto.