“Continueremo, se necessario anche inasprendole, le legittime azioni sindacali”
PALERMO, 23 maggio – A pochi giorni dal 25° anniversario della posa della prima pietra dell'Ismett, avvenuta il 9 giugno del ’99, alla presenza anche dell'allora Ministro della Salute Rosy Bindi è notizia degli ultimi giorni la conferma dello stato di agitazione dei lavoratori Ismett e Upmc Italy.
Questo atto ufficiale è stato consecutivo all'incontro avuto da 3 delle 4 sigle sindacali firmatarie del Contratto di lavoro, Sanita privata, presenti in Azienda Fp Cgil, Uil Fpl ed Ugl, lo scorso 21 maggio con il Prefetto.
“Abbiamo esposto la necessità di avere maggiore trasparenza – si legge in una nota – per ciò che concerne le scelte del Cda su riorganizzazione interna e scelte aziendali. Abbiamo contestato la mancanza di risposte formali a richieste formali quali ad esempio l’ottenimento di dati specifici in merito ad indennità, assunzioni, dimissioni, trasferimenti, organigramma, incassi api e idoneità locali elencando le note sindacali di cui ancora si attende risposta.
Abbiamo contestato la propensione di questa amministrazione verso sigle non firmatarie di contratto, che non hanno nessun diritto di partecipare ai tavoli dove vengono contrattate e/o concertate le disposizioni di attuazione del contratto nazionale, sottolineando la nullita’ di eventuali accordi che l’amministrazione dovesse stipulare con soggetti non titolati dal contratto nazionale.
Abbiamo infine sottolineato l’importante emorragia di personale sanitario altamente qualificato, a nostro avviso attribuibile a stress da lavoro correlato, causata soprattutto da un aumento dei carichi di lavoro per chi deve continuare a garantire l’altissima qualità offerta da Ismett-Upmc.
L’amministrazione ha dichiarato di voler ripristinare il corretto sistema di relazioni sindacali invitandoci a partecipare all’incontro sindacale di domani, proposto successivamente all’attivazione della procedura di raffreddamento da noi avviata con la Prefettura, ed a farci pervenire in quella data e sede, le risposte alle nostre richieste.
Abbiamo chiarito e ribadito che finche’ non otterremo risposte preventive e dati concreti su tutte le richieste formulate in precedenza, non siamo disposti a confrontarci e revocare lo stato d’agitazione e continueremo, se necessario anche inasprendole, le legittime azioni sindacali”.