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Ipertensione arteriosa: primi interventi di ''denervazione'' nel laboratorio di emodinamica dell’ospedale Ingrassia

| Giuseppe Cangemi | Succede a Palermo

Il primario, Sergio Fasullo: “Procedura indicata per chi e’ resistente ai farmaci”

PALERMO, 1 giugno – Primi due interventi di denervazione delle arterie renali nel Laboratorio di Emodinamica dell’Unità Operativa Complessa di cardiologia dell’Ospedale Ingrassia di Palermo. Si tratta di una procedura utile per il trattamento della pressione arteriosa resistente ai farmaci.

“L’ipertensione arteriosa – ha spiegato il Direttore della UOC Cardiologia dell’Ingrassia, Sergio Fasullo - è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolari. In alcuni pazienti è difficile tenere sotto controllo mediante la sola terapia farmacologica. Ed è in questi casi che è possibile ricorrere alla ‘denervazione’ delle arterie renali, una tecnica mininvasiva che agisce regolando l'iperattività dei nervi che comunicano con il rene”.

Gli interventi sono stati effettuati dall’equipe di Emodinamica del reparto composta dai cardiologi Debora Cangemi, Sergio Cannizzaro, Claudio D’Angelo, Angelo Ferlisi, Daniele Pieri e Antonio Rubino, e dagli infermieri Giuseppe Evangelista e Alfredo Galati e grazie all’assistenza anestesiologica della dottoressa Gabriella La Rocca.
Un catetere a forma di spirale viene posizionato sotto controllo angiografico nelle arterie renali e, mediante l’emissione di energia a radiofrequenza, è in grado di disattivare in maniera selettiva le terminazioni nervose simpatiche renali implicate nel controllo della pressione arteriosa.
“La procedura – ha sottolineato Sergio Fasullo - viene effettuata in sedazione, con accesso dall’inguine e ha una durata di circa 40 minuti. L’intervento è sicuro ed efficace e permette una riduzione significativa e prolungata della pressione arteriosa”.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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