Ilaria Capua dialoga con gli studenti del Don Bosco in occasione del premio della Società Italiana di Storia della Medicina
PALERMO, 26 maggio - Si è tenuta stamattina presso il teatro dell’istituto salesiano Don Bosco Ranchibile di Palermo la cerimonia di consegna del premio della Società Italiana di Storia della Medicina alla scienziata Ilaria Capua.
È stata anche un’occasione di dialogo per la scienziata con gli studenti del liceo del Ranchibile che hanno assistito alla cerimonia di riconoscimento.
Dopo i saluti istituzionali del direttore del Ranchibile, Don Domenico Saraniti, e del preside Nicola Filippone, ha preso la parola il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, cui è seguito l’intervento dell’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e del presidente della società italiana di storia della medicina, Adelfio Elio Cardinale.
‘’È importante - ha affermato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla - l’attenzione che la Società italiana della Storia della Medicina e il suo presidente, il professor Adelfio Elio Cardinale, hanno rivolto alla professoressa Ilaria Capua, una delle protagoniste della grande sfida epidemiologica che stiamo vivendo, e sono orgoglioso che questa grande attenzione parta da Palermo. La consegna di questo riconoscimento rende oggi omaggio a una delle virologhe più prestigiose sullo scenario internazionale, una donna che nel campo della medicina e della ricerca scientifica, in un momento complesso come quello che ha caratterizzato i primi anni di pandemia, è riuscita ad affermarsi e a contribuire significativamente alla battaglia contro il Covid-19”.
Fitto si è rivelato il dibattito di Ilaria Capua con gli studenti del liceo Don Bosco Ranchibile che hanno posto alla studiosa diverse domande sul suo impegno di donna nella scienza, ma anche sulla lotta alla pandemia e ai temi legati alla ricerca scientifica. Diversi sono stati gli argomenti toccati dall’influenza aviaria, alla pandemia fino ad arrivare al concetto di salute circolare.
“Parlare ai ragazzi - ha affermato Ilaria Capua - è un modo per creare generazioni più consapevoli. I ragazzi sono la nostra forza e cercherò di convincerli che il nostro approccio alla salute deve essere quello di una salute circolare nella quale si rispetta non solo la salute delle persone, ma anche quella dell’ecosistema in cui viviamo”.