Truffe con i bonus edilizi, sequestrati criptovalute e oro: 6 indagati

Sequestrate quote societarie per 8 milioni di euro

PALERMO, 26 aprile - Maxi frode in materia di bonus edilizi. Eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo un provvedimento di sequestro di crediti fittizi, investimenti in criptovalute e oro, nonché 25 rapporti finanziari, 10 immobili, due auto e quote societarie per circa 8 milioni di euro. Sei gli indagati.

Il decreto di sequestro preventivo d'urgenza, emesso dalla procura e convalidato dal gip, e' frutto delle indagini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria hanno acceso i fari su due societa' di capitali con sede a Palermo, operanti nel settore edile, entrambe prive di strutture e mezzi idonei per la realizzazione degli interventi edilizi oggetto di bonus, una delle quali costituita inoltre in pieno periodo pandemico, che avrebbero emesso fatture false relative ad interventi di riqualificazione edilizia in realta' mai eseguiti, al fine di maturare indebitamente crediti connessi: al bonus facciate, per cui e' prevista la detrazione delle spese nella misura del 90%; all'ecobonus per detrazioni del 65%; al bonus recupero patrimonio edilizio, per cui e' prevista la detrazione del 50%.
Il meccanismo avrebbe permesso ai destinatari delle false fatturazioni di conseguire fittizi crediti d'imposta per oltre 6 milioni di euro. Tali crediti, attraverso l'opzione dello sconto in fattura, sono stati ceduti alle due societa', che in parte li hanno monetizzati cedendoli a intermediari finanziari o ad altre persone giuridiche. Una quota dei profitti, per un importo di oltre un milione di euro, e' stata poi reinvestita dal principale indagato per effettuare investimenti in oro nonche' in criptovalute, detenute su diverse piattaforme online.

Allo stato, risultano indagate, a vario titolo, sei persone fisiche per emissione di fatture false, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed autoriciclaggio. La procura di Palermo ha emesso un decreto di sequestro preventivo d'urgenza, anche nella forma per equivalente, che ha permesso di sottoporre a vincolo cautelare reale ingenti crediti d'imposta ancora detenuti nei cassetti fiscali delle societa' coinvolte, interrompendone dunque la circolazione e impedendo la commissione di ulteriori reati ai danni dell'Erario. (AGI).