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Palermo, commemorato oggi Giovanni Palatucci: salvò tanti ebrei dallo sterminio

| Giorgia Garda | Succede a Palermo

Morì nel campo di concentramento tedesco di Dachau

PALERMO, 10 febbraio – Ricorre oggi l’anniversario della morte di Giovanni Palatucci, ex Questore reggente di Fiume, morto nel 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau, Medaglia d’Oro al Merito Civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato migliaia di ebrei, stranieri ed italiani, sfidando il regime e le leggi razziali.

E’ noto come la storia personale e professionale di Giovanni Palatucci si intreccino drammaticamente con l’Olocausto e quanto, da Questore reggente di Fiume, il poliziotto irpino fece per salvare numerosi ebrei dalla morte, fino al suo arresto da parte della polizia tedesca avvenuto nel settembre del 1944.

Già dall’anno scorso una targa commemorativa posta a Villa Bonanno di fronte la sede della Questura di Palermo evoca il sacrificio estremo di Giovanni Palatucci e lo accomuna, nel ricordo, ai tanti poliziotti palermitani che hanno scelto di non voltare lo sguardo da un’altra parte ma combattere le ingiustizie fino a donare la propria vita per l’altro.
Oggi, nel giardino di Villa Bonanno, alla presenza di autorità civili e militari, ha avuto luogo una sobria cerimonia nel corso della quale, nel rispetto delle misure di distanziamento sociale, una pietra proveniente da Gerusalemme per iniziativa della Comunità ebraica, è stata posata sulla targa preesistente dedicata a Giovanni Palatucci.

"Giovanni Palatucci, "Giusto tra le Nazioni" – ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – è stato un uomo delle istituzioni, garante del diritto che ha dedicato la sua vita all'affermazione dei diritti della persona, anticipando così quella che sarebbe stata poi la Costituzione repubblicana che privilegia la tutela dei diritti rispetto all'affermazione del diritto. Palatucci pose tutte le sue energie, sacrificando la sua vita, per impedire l'applicazione delle Leggi razziali che furono causa di un vero e proprio genocidio. Utilizzò le sue competenze e funzioni non per essere al servizio di leggi criminali e di morte ma per essere al servizio del diritto alla vita. Tutto il Paese deve molto a Palatucci che ha anticipato la stagione dei diritti".

 

 

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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