Quello che è successo a mio figlio non deve succedere più

Lettera aperta al sindaco di Palermo della mamma di un ragazzino pestato dal branco in pieno centro

PALERMO, 31 marzo – Era stato pestato dal branco, preso a botte solo per aver difeso una ragazza. Vittima un ragazzino di soli 13 anni, che ha avuto il coraggio di opporsi ad alcuni atteggiamenti intimidatori da parte di una delle tante, troppe baby gang del capoluogo, ma che è stato picchiato da questa.

Per lui un bilancio pesante: il setto nasale rotto, ma soprattutto quella sensazione di paura e di soggezione ad un modo di fare barbaro dal quale lui voleva prendere le distanze, ma del quale ha pagato pesantemente le conseguenze.
Adesso ci scrive la madre, che dopo le preoccupazioni ed i timori del caso, quelli d aver visto proprio figlio, un ragazzino, tornare a casa pieno di lividi, si rivolge al sindaco Leoluca Orlando per denunciare (mediaticamente, perché penalmente lo ha già fatto alle Forze dell’Ordine) quello che è accaduto a suo figlio, nella speranza che a questi comportamenti si possa mettere un freno.
Pubblichiamo integralmente la lettera a noi pervenuta.

“Carissimo sindaco di Palermo Leoluca Orlando,
ho ponderato molto questa mia scelta prima di inviarle questa lettera arrivando ad una sola conclusione: "che è mio diritto da cittadina italiana e principalmente palermitana di farmi ascoltare".
Chi le scrive è la mamma del povero ragazzo di 13 anni preso di mira e a pugni per futili motivi esattamente sabato 27 marzo nel tardo pomeriggio al Politeama.
La mia lettera non vuol essere assolutamente una semplice lettera, ma un grido di allarme per una città che sta pian piano diventando, anzi trasformandosi in un videogioco dove la violenza la fa da padrona, dove le baby gang si rafforzano sempre di più per far capire chi comanda.
La zona dove hanno aggredito mio figlio un tempo era davvero una zona dove si poteva tranquillamente passeggiare e mangiarsi un bel gelato insieme a tutta la famiglia, invece adesso tutto questo è diventato difficile farlo in quanto oltre ad essere frequentata da persone perbene girano molti ragazzini di 12/16 anni che vogliono marchiare il territorio (un po' come fanno gli animali camminando in branco, scegliendo la loro preda per poi farne quello che ne vogliono, ma la differenza è che negli animali il comportamento che assumono è giustificato dalla loro natura animale ma noi umani?...No! Non lo ammetto).


Quello che è successo a mio figlio non deve più accadere, siamo in una società dove ci dobbiamo spaventare addirittura quando ci si avvicina qualcuno, e dobbiamo principalmente stare attenti a come gli rispondiamo, perché se non garba la nostra risposta possono tirare fuori coltellini o bottiglie di vetro rotte o addirittura farcela pagare dopo. Non ci basta che già questo periodo ci sta mettendo a dura prova per tutto? Anche questo? Io personalmente dopo l'accaduto ho paura ad uscire di casa e far uscire mio figlio. La mia Palermo si sta letteralmente sporcando oltre l'immondizia e alla sporcizia, in giro per le strade, anche di questi ad oggi gesti incomprensibili. Ormai non ci si ferma più alle parole ma qui si passano alle mani, anzi alle maniere forti.
Noi genitori non possiamo stare col pensiero che i nostri figli uscendo di casa si ritrovino davanti questi ragazzini che per divertirsi o per farsi grandi e far vedere chi comanda fanno del male a gente perbene. Usare la violenza non va assolutamente bene.
Voglio ringraziare tutte quelle persone adulte e minori che hanno cercato di aiutare mio figlio fermando il tutto e non sfociasse in qualcosa di più brutto, ma un ringraziamento speciale va a quei coetani di mio figlio per essere corsi in aiuto e dato i primi soccorsi.... ma purtroppo a lei, caro sindaco, non posso assolutamente ringraziarla, perché a parer mio, in quella zona lei dovrebbe intensificare i controlli per evitare che prima o poi succeda qualcosa di più brutto. Non ci sono posti di blocco di pattuglie come al teatro Massimo, piazza Politeama che è lasciata senza alcuna sorveglianza continua.


E' stato “il turno” di mio figlio (frattura delle ossa nasali), altri giorni passati sono stati quelli di altri ragazzi che avranno riportato altri traumi e domani cosa succederà? Non voglio neanche scriverlo perché il solo pensiero da madre mi fa star male.
Noi cittadini abbiamo bisogno di essere tutelati non possiamo uscire di casa con la famiglia e avere paura che i nostri figli possano assistere a delle immagini forti come un pestaggio o una rissa di branco o essere proprio i protagonisti di tutto ciò.
Quindi, caro signor sindaco, glielo chiedo con il cuore in mano di una madre che ha visto per la prima volta il viso di suo figlio tutto sporco di sangue insieme ai suoi vestiti, il naso che non smetteva di sanguinare, e tutti quei fazzolettini a terra nel luogo dell'aggressione usati per tamponare il naso: "Se non vuole avere sulla coscienza un suo cittadino faccia quello che è in suo potere, intervenga subito per potenziare i controlli in quella zona.
Alla fine non le sto chiedendo tanto, ma solo di salvaguardare la vita di noi cittadini che in fondo ci meritiamo di vivere nella nostra città senza avere paura o altro.
Con questo mio giustificato sfogo spero che lei mi dia la possibilità di poterla incontrare personalmente e parlare di presenza da genitore a genitore, perché purtroppo a Palermo non c'è solo il problema del Covid-19 da gestire ma anche tanto altro, uno di questi è la sicurezza per le vie della nostra città, lei ha il dovere come primo cittadino di ascoltarmi e rassicurarmi dicendomi che adesso è arrivato il momento di dare una svolta alla nostra città gestendo al massimo tutto ciò affinché tutto questo possa fermarsi.
Fiduciosa in un suo riscontro attendo un suo gesto concreto”.